Paolo Scaroni, presidente dei rossoneri, spiega ai canali del club che ancora nulla è deciso e che la partita è apertissima: "WeBuild non all’altezza"
Dopo l'incontro in settimana con il sindaco Sala e il no al progetto WeBuild di Milan e Inter, negli ultimi giorni è tornata prepotentemente di moda l'ipotesi di uno stadio congiunto ma costruito ex novo proprio a fianco del Meazza, ma il presidente dei rossoneri, Paolo Scaroni, sottolinea in un'intervista ai canali ufficiali del club che ancora nulla è deciso e che la partita del nuovo stadio è apertissima: "È emersa l’ipotesi di ripescare il vecchio progetto San Siro, un mio vecchio sogno, ma è un percorso che ha difficoltà — ha dichiarato — non è nulla di deciso e scontato. Lo seguiamo ma abbiamo come priorità numero uno San Donato".
"Abbiamo ben chiaro che San Donato avanza ed è l’ipotesi che in questo momento preferiamo", ha aggiunto Scaroni, secondo cui è stato naturale che nei dialoghi col sindaco sia riemerso il discorso sul vecchio progetto: "C’è stato l’incontro con il sindaco di Milano l’altro giorno, e con il sindaco di Milano — ha detto— si parla delle ipotesi per la città di Milano".
Resta però il fatto che l’ipotesi Meazza bis, pur con tutte le difficoltà e pur riportando le lancette al 2019 come ha sottolineato Barbara Berlusconi, appare vantaggiosa anche per Milan e Inter, che hanno tutto l’interesse a realizzare il nuovo stadio e le altre volumetrie in un’area già infrastrutturata e servita tra metrò e parcheggi.
La partita resta dunque apertissima e sul tavolo restano ancora tutti gli interrogativi (il valore del Meazza e delle aree limitrofe, il vincolo della Sovrintendenza, la rifunzionalizzazione della Scala del calcio, i tempi) come ha sottolineato anche il sindaco Sala: "Su San Siro non posso fare nessuna promessa, sto a quello che sono le intenzioni delle squadre che sono le entità che investono. Quello che posso fare come promessa ai milanesi è fare rispettare le regole: che le aree, se verranno cedute, saranno cedute a prezzo congruo che stabilisce l’Agenzia delle Entrate, che verranno rispettate le regole della Sovrintendenza e che l’impianto sarà inserito in un contesto di quartiere".