"Cardinale vuole vincere la Champions il prima possibile, convinto che Camarda voglia restare con noi" assicura il dirigente
"L'inchiesta la temiamo zero, non c'è nulla di nascosto. Leao resta, Pioli non è mai stato a rischio". Così Giorgio Furlani, ad del Milan, ha tranquillizzato i tifosi rossoneri nel corso di una lunga intervista concessa alla Gazzetta sul fronte societario e sul mercato, non nascondendo affatto le grandi ambizioni della proprietà. "L'obiettivo era e resta sempre vincere - ha aggiunto -. La seconda stella? Ovvio che avremmo voluto vincerla prima noi, puntiamo a farlo l'anno prossimo. Non siamo poi così distanti. Cardinale è sempre presente, vuole vincere la Champions il prima possibile. Noi abbiamo rilevato un club insolvente lo abbiamo portato ai vertici. Sullo stadio la strada maestra resta quella di San Donato".
Inevitabili le domande su Ibrahimovic e sui prossimi colpi estivi: la ricerca della punta sarà l'obiettivo principe in Via Aldo Rossi. "Zlatan sulla carta non ha deleghe con cui decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è 'formalistico' - ha spiegato Furlani -. Lavoriamo di collegialità, il mio rapporto con Ibra è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino. Non scordiamoci di Moncada: Geoffrey è il numero uno, Ibra stesso si rivolge a lui per confrontarsi. L'attaccante a giugno? Non sempre il prezzo corrisponde al valore. Noi vogliamo puntare al valore, che non necessariamente combacia con il costo del giocatore. Dobbiamo trovare i Pulisic, i Loftus. Il budget in sé e per sè dipende da tanti fattori: da come finiremo la stagione o dal mercato in uscita. Non ci ancoriamo sulle cifre ma sul migliorare la squadra con giocatori da Milan. Nel mercato dell'estate del 2023 lo abbiamo fatto, i nuovi acquisti hanno portato 40 gol e il turnover non è più una sofferenza".
Cosa ne sarà di Theo Hernandez e Maignan? L'ad ha provato a spiegare: "Hanno un contratto fino al giugno 2026. Si parla di vendere e comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni, speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza. Leao invece ha una clausola rescissoria da 175 milioni di euro ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di voler andare ma non vuole proprio".
Prima del futuro dei singoli però, sarà fondamentale capire chi allenerà il club sette volte campione d'Europa da giugno in poi: "Nessuno della società ha mai parlato di panchina a rischio per Pioli. E non sarà valutato per l'Europa League o il derby. La nostra stagione fin qui è stata buona, ma come l'anno scorso c'è una squadra che è andata oltre le previsioni: ieri il Napoli, oggi l'Inter. Pioli al Milan ha una storia decisamente positiva, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto lo scudetto. Spesso viene criticato ma ha fatto risultati importanti".
Impossibile poi non nascondere un po' di fastidio per l'inchiesta extra-campo che sta coinvolgendo la società: "Il proprietario del Milan è RedBird dall'agosto del 2022 - ha chiarito Furlani -. Elliott ha concesso un vendor loan che è uno dei tanti modi possibili per concludere un'operazione di questa portata. Non c'è niente di nascosto, è tutto molto trasparente. Quindi non la temiamo. L'unico desiderio è che si faccia in fretta, nell'aria è inevitabile un po' di fastidio. Nuovi soci? Nulla di imminente, zero trattative in corso. In ogni caso il controllo del Milan è e rimarrà di RedBird".
La proprietà punta molto sui giovani per il futuro: un talento, ossia Francesco Camarda, è in casa ma non ci sono ancora certezze sulla sua firma col Milan in merito al primo contratto da professionista. Così Furlani su un tema assai delicato: "Lui è un ragazzo cresciuto nel nostro settore giovanile, ha appena compiuto 16 anni e ci piacerebbe restasse sempre con noi segnando tanti gol in futuro con questa maglia. E' un tifoso rossonero come me, sono convinto che voglia rimanere in un progetto sportivo importante. Voglio precisare che certe cifre che sono uscite riguardo a ipotetiche richieste avanzate non sono assolutamente corrette. Stiamo riflettendo sulla seconda squadra da anni, ma il contesto è complicato".