Il tecnico rossonero presenta la sfida col Torino: "Con me Higuain non sarà mai un problema"
La sconfitta dell'Inter potrebbe avvicinare il Milan al terzo posto, ma Rino Gattuso frena. "Non ci penso, ma quando c'è disponibilità, voglia e tranquillità può succedere di tutto nel calcio - ha spiegato - L'Inter è forte, stare attaccati a loro è uno stimolo extra, ma da parte mia non c'è l'obiettivo di finire davanti". Higuain a secco da un mese: "Con me non sarà mai un problema. Non deve avere la fissazione del gol".
La partita di Gigi Radice con sguardo sull'Europa: Milan-Torino. Perché il match che domani sera si disputerà nel ricordo dell'ex giocatore rossonero ed ex tecnico dell'ultimo scudetto granata, ha classifica alla mano un forte valore continentale: per gli ospiti (in chiave Europa League) ma soprattutto per gli uomini di Gattuso. C'è il quarto posto da difendere (la Lazio gioca 24 ore prima) e il terzo da rincorrere, con l'Inter nel mirino e la possibilità di portarsi a -1 dai nerazzurri. Passaggio dunque delicato nel processo di crescita del Milan che, emergenza infortuni a parte, sta vivendo un periodo più che positivo: l'atteso Paquetà, in arrivo dal Brasile, avrà così modo di vedere all'opera i suoi futuri compagni di squadra, in particolare l'accoppiata Cutrone-Higuain, con il Pipita che torna a guidare l'attacco dopo le due giornate di squalifica post-Juve. Domani più che mai, quindi, è vietato fermarsi.
"Il primo pensiero va a mister Radice. È venuto a mancare una grande persona, un grande uomo di sport. Condoglianze a tutta la sua famiglia, abbiamo tutti perso un grandissimo uomo. Volevo ricordarlo così".
Il Torino è molto pericoloso in trasferta.
"Non è un caso. È una squadra che abbina tecnica e forza fisica, sempre ben messa in campo con un allenatore preparato. Sanno cosa fare ed è difficile da affrontare quando giocano fuori casa. Domani per noi sarà molto impegnativo".
Sulle due punte Higuain-Cutrone.
"Ci proviamo, facciamo di tutto per metterli insieme. Non è un problema di quanti uomini usiamo davanti, il nostro focus deve stare sull'equilibrio e tenere bene il campo, l'importante è sapere come muoverci e annusare il pericolo quando è necessario. Non contano gli uomini offensivi ma la voglia di sacrificarci".
I miglioramenti del Milan dopo un anno, Inter vicina in classifica.
"Questo non lo guardo. Però sembra che sia passato più di un anno. Se questa squadra è cresciuta è merito della strada che stiamo seguendo, lasciando niente al caso e lavorando ogni giorno con voglia. Domani voglio vedere grande senso di appartenenza perché è questo il segreto del Milan, della voglia di stare qui e migliorarsi. Ho notato questo atteggiamento e questo veleno in molti, continuiamo così. Per l'età di tanti del nostro gruppo, possiamo veramente svoltare. Poi le partite si possono vincere come perdere, ma prima serve credere al 100% in ciò che facciamo. Pochissime volte ho visto gente svogliata, questo è un nostro segreto".
Higuain non segna più un mese. Qual è la faccia di Higuain oggi?
"Quando tutti pensavano che era arrabbiato il cazzeggio c'è sempre stato nello spogliatoio, la voglia di scherzare. Non segna da un mese, è vero, ma in mezzo c'è la squalifica, la sosta e l'infortunio. Dobbiamo essere bravi a capire che è un giocatore importante. Fin quando ci sarò io non sarà mai un problema. Non deve avere la fissazione del gol, deve aiutare la squadra e la squadra aiutare lui".
C'è un'aria nuova. Si intravede la fine del tunnel, può giocarsela con le altre grandi?
"Ce lo dirà il campo e il tempo. Dobbiamo continuare e non abbiamo fatto nulla, già da domani servirà massima attenzione. A livello di mentalità e di gruppo siamo sulla strada giusta, normale che per avvicinarsi alle big servirà crescere molto ma già da ora si respira un'aria nuova con una società con desiderio di fare cose importanti. Se uniamo tutte queste cose può essere un valore aggiunto".
Ieri sera hai tifato Juve?
"Ho visto una grande Inter, una squadra che riesce a giocare un bellissimo calcio. La Juve è una squadra tosta, difficile. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, non mi piace gufare, poi ti viene sempre contro. E' stata una bellissima partita".
Che cosa ti aspetti da Paquetà?
"Arriverà domani, starà qui una settimana a fare un po' di test. Sarà a disposizione dai primi di gennaio".
Le parole di Montella?
"Nessun fastidio. Lui la pensa così. Gli auguro di trovare presto una squadra. La mia cartuccia già l'ho sparata, non posso rispondere ogni giorni agli attacchi".
La situazione dei recuperi degli infortunati.
"Sia Musacchio che Romagnoli hanno fatto l'ultima risonanza quattro giorni fa, hanno ricominciato a correre e stanno facendo carichi di lavoro. Vediamo settimana prossima, sicuramente è un po' più avanti Mateo ma siamo sulla buona strada. Già stanno correndo, è un passo importante".
Trattativa per Ibrahimovic. Ti risulta una frenata?
"Non mi risulta niente. Per quello ci sono Leonardo, Maldini e Gazidis, fate questa domanda a loro. Io devo pensare a quello che ho tra le mani, a Borini che ha un fastidio alla caviglia, a come far muovere i miei attaccanti. A tutto il resto ci pensa la dirigenza".
Iago Falque è l'uomo più pericoloso del Toro.
"Un giocatore che somiglia a Suso, sembrano fatti con lo stampino anche fisicamente parlando. Ha caratteristiche diverse, va in velocità, salta bene l'uomo, fa gol ed è pericoloso sulle punizioni. Quest'anno sta dimostrando di star bene a livello fisico, scende in campo da leader. Serve la massima attenzione perché può farti male da solo o creare per i compagni".
A che punto stanno Calhanoglu e Bakayoko?
"Un calciatore può sempre migliorare e capire dove può crescere ancora. Ora di Tiemoue mi sta piacendo la fisicità e il suo modo di muoversi, mi ha sorpreso invece la sua posizione e la capacità tecnica. Ora gioca bene, non rischia e sta bene, non gli manca nulla ma deve ancora andare avanti. Su Hakan sapete cosa penso, può fare molto di più. Se le sue prestazioni non sono state brillanti è anche colpa mia che lo schieravo quando non stava bene, ma lui mi dava comunque massima disponibilità. Sappiamo che i colpevoli di alcune gare opache siamo noi, ma ci ha sempre dato una mano e dobbiamo solo ringraziare. Può fare di più perché ha corsa, balistica, è intelligente".
Puntate a superare l'Inter magari entro fine anno?
"No, non ci penso. Io penso alla partita di domani e sull'Inter mi ripeto, sono forti e lo dimostrano anche in Champions. Stare attaccati a loro è uno stimolo extra, ma da parte mia non c'è l'obiettivo di finire davanti. Io penso solo a migliorare ai miei ragazzi e di finire in Champions, farei una firma grossa come questo tavolo per tornare in Champions a fine stagione".
Per domani difesa a tre o a quattro?
"Mi piacerebbe giocare a tre, forse giocheremo a tre con Suso mezzala, abbiamo tante cose in testa ma in questo momento dobbiamo metterne meno fuori ruolo e farli andare al massimo. Penso a tante cose ma è difficile farle adesso. Oggi pomeriggio proveremo due o tre soluzioni".
Chiederai il riscatto di Bakayoko?
"Non faccio il contabile. La società sa quali giocatori mi piacciono, devono essere funzionali al mio calcio.Per riscattare Baka ora ci vogliono soldi importanti ma non ci penso, io ho la testa su come metterlo in campo e farlo andare meglio. Quando ci sediamo poi la dirigenza sa verso che strada andare".