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L'INTERVISTA

Milan, Gimenez: "A San Siro sto bene, a Napoli ci sarò. I gol arriveranno"

L'attaccante messicano, che non trova la rete da oltre un mese, al Corriere: "A 17 anni l'episodio che mi ha avvicinato a Dio"

27 Mar 2025 - 10:56

"Abbiate fede, i gol arriveranno". Dopo aver vinto la Nations League di Concacaf col suo Messico, Santiago Gimenez si racconta in un'intervista a Il Corriere della Sera e fa una promessa ai tifosi del Milan: "I primi due mesi sono stati molto intensi. Soprattutto fuori dal campo. Mi sono adattato a una nuova città, un nuovo ambiente. Adesso voglio fare ciò per cui sono qui: segnare e vincere." Il gol però manca da oltre un mese: "I gol arriveranno. Ne sono sicuro. L’importante è che vinciamo, come è successo nelle ultime due partite. Se segna Rafa (Leao, ndi) o Christian (Pulisic, ndi) o un altro compagno, è uguale. Col mister Conceicao stiamo lavorando duro. Non siamo contenti della classifica. Ma non è ancora finita".

I tifosi si aspettano molto? "È un onore per me. San Siro è indescrivibile, per chi non ci è mai stato. So che si aspettano molto da me, perché sono giustamente esigenti, per i grandi centravanti che ci sono stati nel passato. Ibrahimovic, Kakà, Ronaldinho. Io al Feyenoord ho segnato tanti gol. È il momento di iniziare a segnarli anche qui".

Obiettivo quarto posto? "Sì, noi ci crediamo. Ma non dobbiamo guardare la classifica. Pensiamo solo a vincere partita per partita. Come la Coppa Italia. Non vedo l’ora di giocare il derby, sono ansioso. Ora pensiamo al Napoli, poi ci sarà l’Inter". E al Maradona il messicano ci sarà nonostante il problema alla caviglia accusato in nazionale, anche se non è sicuro di un posto da titolare:  "Tutto a posto, sto bene. Domenica a Napoli ci sarò".

Il rapporto con la religione: "Quando avevo 17 anni mi hanno diagnosticato una trombosi al braccio. Ho subito tre operazioni, sono stato fermi sei mesi. A un certo punto i medici mi hanno detto chiaramente che se l’ultimo esame non fosse andato bene avrei dovuto smettere col calcio. È stato lì che ho incontrato Dio nella mia vita. Ho pregato perché non facesse finire il mio sogno di diventare calciatore. Tutto è andato bene".

Su Instagram si definisce 'Soldado de Cristo': "C’è un passaggio nella Bibbia che parla dell’armatura di Dio. Lo scudo della fede, l’elmo della salvezza, la spada dello Spirito che è la Parola di Dio. È un passaggio che amo. Sono qui per compiere il suo proposito. Prima di tutto come uomo, poi come calciatore".

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