Lo svedese torna sul suo futuro dal ritiro della nazionale: "Sarà più triste di me chi non mi vedrà più giocare"
Zlatan Ibrahimovic torna a parlare del suo futuro e lo fa dal ritiro della nazionale svedese, con la quale si appresta ad affrontare il playoff per l'accesso ai Mondiali 2022: "Provo un po' di panico davanti alla prospettiva di smettere di giocare - ha confessato l'attaccante del Milan -. Di sicuro continuerò il più a lungo possibile, finché riesco a ottenere risultati, ma stando bene in campo, senza soffrire. Non voglio avere pentimenti quando avrò smesso, quindi voglio massimizzare la mia carriera".
Ibra non lo dice esplicitamente, ma molto potrebbe dipendere proprio da come andranno gli spareggi per il Qatar. La Svezia affronterà giovedì la Repubblica Ceca e, in caso di successo, dovrà poi vedersela con la Polonia, già in finale dopo l'esclusione della Russia. Se gli scandinavi dovessero assicurarsi il pass per il Mondiale non è da escludere che Zlatan voglia provare a guadagnarsi la convocazione e, dunque, allungare la sua carriera al 2022/23, quando viaggerà verso i 42 anni. In caso contrario, potrebbe anche pensare all'addio.
"Cosa succederà dopo non lo so, come scrivo nel mio libro ho un po' di paura - ha proseguito in conferenza -. Un ruolo nel calcio? Vedremo quando verrà il giorno. Potrei cominciare da quando mi fermo o prendermi una pausa, oppure sparire completamente. Certo l'adrenalina che sento addosso non la proverò mai più. Siamo programmati per svegliarci, prepararci per l'allenamento, allenarci, tornare a casa e riposare. Questo va avanti da 20-25 anni, ma un giorno al risveglio non ci sarà più niente davanti a me, sarà un bell'impatto".
Infine, una battuta in puro stile Ibra a chi gli chiedeva se prova tristezza per l'avvicinarsi della fine: "Penso che sarà una tristezza più grande per te che non mi vedrai più giocare. Dovresti divertirti ora perché non vedrai mai più niente di simile...".