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Conceiçao vince a Empoli con il coraggio delle sue scelte e la qualità dei suoi attaccanti dopo un primo tempo negativo
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Nei suoi primi 40 giorni al Milan c'è una cosa che a Sergio Conceiçao non manca, ovvero il coraggio di rischiare per provare a vincere sempre. Secondo tempo nel derby a parte, il tecnico portoghese si è confermato ancora una volta bravissimo a cambiare la squadra in corsa e, come in Supercoppa a Riad, i cambi sono stati ancora decisivi. Rispetto a un mese fa, però, c'è una sostanziale differenza nella qualità della squadra: se Walker in difesa ha portato esperienza e attenzione, Joao Felix e Gimenez hanno portato qualità, imprevedibilità e soprattutto gol, quelli che Morata e Abraham hanno faticato a garantire se non in poche occasioni.
Con un pensiero (se non di più) alla sfida di Champions contro il Feyenoord, il Milan sceso in campo nel primo tempo a Empoli senza Leao, Gimenez e Pulisic è stato poca roba e solo un pizzico di fortuna (il clamoroso palo di Colombo) ha evitato ai rossoneri di andare al riposo in svantaggio. "La fortuna aiuta gli audaci" recita un vecchio adagio e, dopo il quarto palo a favore, Conceiçao ha deciso di giocarsi il tutto per tutto nel secondo tempo inserendo l'artiglieria pesante e passando al 4-2-fantasia che tanto fa sognare i tifosi. La squadra appare a tratti inarrestabile quando ha la palla tra i piedi, dove vengono fuori estro e giocate spettacolari, ma soffre ancora un po' troppo quando deve rincorrere, anche perché la linea difensiva alta a volte è facilmente perforabile. Ne è dimostrazione l'espulsione di Tomori, anche se la posizione di Colombo in partenza era assai dubbia. Nemmeno in 10 contro 11, Conceiçao è tornato sui suoi passi, spostando Walker al centro, Musah terzino destro e Joao Felix in mezzo al campo, invece di inserire un centrale di ruolo. Coraggio premiato e agevolato dal rosso a Marianucci (tanto astuto Gimenez a provocarlo, quando ingenuo il ragazzino alla seconda gara in Serie A a reagire). In 10 contro 10 è venuta fuori tutta la qualità degli attaccanti, con Pulisic che ha messo a ferro e fuoco la difesa empolese, trovando in Leao e Gimenez i perfetti esecutori.
Questo Milan fa paura, ma per fare il salto di qualità deve trovare continuità di gioco, senza regalare dei tempi interi agli avversari. Con tutto il rispetto l'Empoli in questo momento è poca cosa, ma le rimonte e i risvegli nelle seconde frazioni quando l'avversario si fa più forte e insidioso potrebbero non bastare più.