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L'ANALISI

Milan, il carattere non porta muscoli e tecnica: il centrocampo di Conceiçao è un problema

I rossoneri non hanno colmato le lacune in mezzo al campo con il mercato. Ora sta al tecnico decidere la strada da prendere

03 Feb 2025 - 07:53
 © Getty Images

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Carattere, ambizione e voglia di vincere. Voglia di vincere, ambizione e carattere. Il ritornello nell'era della gestione Conceiçao è sempre lo stesso così come le richieste del tecnico portoghese, spesso inevase. Il Milan ha pareggiato il derby con l'Inter e paradossalmente, guardando a classifica e momento di forma, ne è uscito con il rammarico di chi ha perso due punti in pieno recupero, ma i novanta minuti abbondanti del campo hanno confermato l'abisso attuale tra le due formazioni, mitigato ma non cancellato da gol annullati e pali, lasciando perdere le polemiche. Il carattere ha portato al pareggio, con un po' di fortuna, ma siamo sicuro che ambizione e voglia di vincere possa bastare a questo Milan per risalire la china?

Una verità Conceiçao l'ha detta: da quando è arrivato non ha avuto tempo e modo di allenare la squadra ai suoi concetti, alla intensità richiesta e alla velocità nelle giocate. Il Milan, come altre squadre, ha giocato sempre e comunque ogni tre giorni e, triste notizia per il lusitano, continuerà a farlo anche per tutto il mese di febbraio grazie al "suicidio sportivo" di Zagabria. Le lacune però sono evidenti e solo parzialmente possono essere nascoste dal carattere, lo stesso che ha portato al pareggio nel derby, alla vittoria in Supercoppa e alle rimonte contro Como e Parma. I limiti sono tecnici e nella rosa, costruita male in estate e solo parzialmente sistemata nell'ultima settimana di mercato pazzo. Salvo operazione clamorose dell'ultimo secondo, ovviamente.

© Getty Images

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Nel derby - come ha sottolineato lo stesso Conceiçao a fine partita - il Milan ha fatto tremendamente fatica a centrocampo e la sola assenza di Fofana, fondamentale ma in riserva piena da qualche settimana, non spiega la costruzione di un reparto in questo momento inadeguato a seguire i dettami tattici del proprio allenatore, sia tecnicamente che numericamente. Serviva più muscolarità, caratteristica che di fatto continua a mancare in larga parte. I cambi Bennacer-Jimenez e Musah-Terracciano ne sono la dimostrazione lampante. Qualcosa non va e non è stato fatto nulla per sistemarlo.

La scelta ora è nelle mani di Conceiçao per gli ultimi quattro mesi da affrontare con la mentalità del derby, sempre citando il tecnico. "In questo momento non ho i giocatori adatti al gioco che voglio io, perché non sono allenati per farlo e il video non basta - ha ribadito sottolineando il poco tempo a disposizione per mettere le basi -. A me piace una squadra che pressa, compatta, alta, aggressiva e ad alta intensità. In questo momento non abbiamo niente di tutto questo". E allora perché non cambiare?

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