© Getty Images
© Getty Images
Il danese al canale TV2 SPORT: "Il mio recupero? Contro il Sassuolo ero pronto a giocare, ma..."
© Getty Images
© Getty Images
Il primo scudetto non si scorda mai e, certamente, ha regalato emozioni uniche a Simon Kjaer, uno dei leader riconosciuti dello spogliatoio rossonero: "È stato pazzesco! Tutti sono così felici. È molto difficile da esprimere a parole. È assolutamente incredibile... vedere quanto significhi per i tifosi. È un'esperienza fantastica", ha detto al canale danese TV2 SPORT. E ancora: "Il mio primo trofeo? Spero non sia l'ultimo. Sono così orgoglioso. Sono venuto al Milan due anni e mezzo fa e sono successe tante cose. Per la squadra e per come siamo migliorati. Nessuno credeva che saremmo potuti diventare campioni quest'anno. Noi ci abbiamo sempre creduto. Sapevamo che c'era molto lavoro da fare e che sarebbe stata una strada difficile. Penso che sia una sensazione incredibile quella che abbiamo dentro ora".
Kjaer ha poi ripercorso i passi delle sue stagioni al Milan: "Personalmente trovo molto difficile elogiare me stesso. Ma una delle cose che il Milan ha ritenuto importante era portare nella squadra un po' di continuità e professionalità, intesa come quanto lavoro dovrai metterci ogni singolo giorno. Se devi fare un esercizio 20 volte e lo fai solo 18 volte sei già indietro. Questo è ciò che abbiamo cercato di trasmettere io e Ibra, che devi dare il 100% ogni singolo giorno. Perché se lo fai oggi nel mondo del calcio, sarai in grado di superare gli altri. E poi anche tanta passione".
© Getty Images
© Getty Images
Di nuovo sullo scudetto: "Se è la mia vittoria più grande? Ho sempre avuto difficoltà a confrontare la nazionale e il club. Sono due cose completamente diverse emotivamente. Ma non c'è dubbio che questa sia la più grande emozione che abbia mai vissuto. Divertiti! L'ho detto anche ai ragazzi in Danimarca durante l'Europeo. Divertiti finché dura. C'è un po' di caos, ma non puoi essere sicuro di vivere di nuovo un'esperienza del genere".
Infine l'attesa per il suo rientro in campo e un piccolo retroscena: "Nelle ultime quattro settimane, il mio programma è stato organizzato in base a come era andata la partita del fine settimana. Cosa significa? Significa che mi ero preparato per giocare contro il Sassuolo. Non credo che i medici la pensassero allo stesso modo. Fortunatamente per loro nessuno si era infortunato o è stato messo in quarantena. Io avrei detto che ovviamente ero pronto per giocare. Mi sento bene!".