Il Senior Advisor di RedBird ha parlato del suo ruolo nella società rossonera e degli obiettivi futuri
Il suo ruolo nel Milan spesso è stato oggetto di discussione, ma Zlatan Ibrahimovic ha sempre tirato dritto per la sua strada. La formazione di Fonseca in campo viaggia sulle montagne russe di grandi imprese seguite da flop evitabili, ma per lo svedese il futuro dentro e fuori dal campo del Diavolo è brillante: "Credo nel progetto - ha commentato prima dell'impresa del Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League -, credo in ciò che rappresenta il Milan e condivido la visione delle persone che ci lavorano e della proprietà perché vogliono fare cose straordinarie".
La stessa proprietà spesso è stata criticata dai tifosi rossoneri, ma su questo punto Ibrahimovic non ha dubbi: "Vogliono fare la storia del Milan, vincere e io farò qualsiasi cosa per farlo e non mollerò finché non ci riuscirò. Ora lavoro da un'altra prospettiva per il club, non posso influire in campo, ma lavoro dall'esterno e ho molto da imparare. Entro in questa dimensione con umiltà e sto imparando molto, voglio fare grandi cose" ha raccontato al magazine della Champions League.
Ibra ha poi confermato un legame speciale con il Milan: "Sicuramente è il club che mi ha dato di più in carriera, pur avendo giocato in tante grandi squadre. La prima volta ero felice di giocare in rossonero, la seconda ho ricevuto amore. Sento di voler restituire qualcosa, anche se a volte vorrei essere in campo".
Nuovo ruolo ma stessa ambizione per lo svedese: "Voglio fare la storia, ovvero vincere trofei portando avanti ciò che è sempre stato per il Milan. Questo è l'obiettivo ma i lavori sono in corso e tanti tasselli devono andare al proprio posto, bisogna avere fiducia nel processo anche se lavoriamo in modo diverso rispetto al passato. Siamo attenti ai giovani perché crediamo in loro e vogliamo farli crescere per diventare giocatori di alto livello in Serie A. Quest'anno alcuni risultati mancano, ma stiamo cambiando molto e quando tutte le cose nuove saranno integrate, cominceremo a volare".
In Italia, ma anche in Europa con una visione al mercato globale: "Il Milan è già globale, è conosciuto in tutto il mondo. Uno dei nostri obiettivi è tornare al vertice del calcio europeo, ma non ci sono scorciatoie per arrivarci. Dobbiamo fare mosse diverse e più intelligenti rispetto ai club di Premier perché le condizioni sono diverse, ed è ciò che stiamo facendo".