I rossoneri gettano al vento l'occasione per avvicinare la zona Champions League: contro il Cagliari regalano un tempo e sbagliano troppi gol
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Il Milan torna a respirare l'aria del campionato dopo la grande impresa in Supercoppa e ripiomba in un passato che l'aria calda del deserto di Riad sembrava aver definitivamente spazzato via. Contro un Cagliari solo volenteroso e ordinato, i rossoneri hanno evidenziato i soliti difetti che di fatto, sebbene il girone di ritorno sia appena cominciato, li hanno esclusi dalla lotta per il titolo già in inverno. Sergio Conceiçao si è sgolato e non è stato fermo un attimo in panchina per dare la scossa a una squadra che si esalta con le grandi (vedasi Inter e Real Madrid), ma che fatica troppo e butta via punti preziosi con le piccole. Ovvio che senza l'errore di Maignan e le tante parate di Caprile staremmo commentando un risultato ben diverso, ma anche la prestazione del Diavolo è stata lontana anni luce rispetto a Riad. Il Leao devastante ammirato contro l'Inter ha lasciato posto al giocatore discontinuo e impreciso visto davvero troppe volte in questa stagione.
Il portoghese quando gioca così è più un problema che una soluzione ma, come ammesso da Conceiçao a fine gara, sono diversi i problemi del suo Milan. Il pressing immediato sui portatori di palla richiesto dal tecnico per asfissiare il Cagliari si è visto solo a sprazzi e nella serata di San Siro è emersa ancora una volta la mancanza di cinismo, soprattutto da parte degli attaccanti. Morata ha sì segnato e regalato un bell'assist ad Abraham, ma per il resto non è mai andato in verticale ed è chiaro come si trovi più a suo agio a giocare più lontano dall'area per dialogare con i compagni. L'inglese, invece, ha sprecato un paio di buone occasioni e ha ancora confermato uno scarso feeling con il gol.
Reti che mancano come il pane e che potrebbero, però, arrivare dal mercato. Marcus Rashford può giocare su tutto il fronte d'attacco e da centravanti è uno che la porta la vede eccome, perché ha quella sana dose d'egoismo dei grandi bomber. Intanto Conceiçao non cerca scuse o alibi e va dritto per la sua strada: l'obiettivo è un posto nella prossima Champions League ed è vietato fallirlo.