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L'UOMO COPERTINA

Milan, la metamorfosi di Calhanoglu: gol, magie e leadership

Dopo il lockdown il turco ha cambiato marcia con 8 reti e 9 assist

25 Set 2020 - 10:44
 © lapresse

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No Ibra, no party? Macché, ci pensa Hakan Calhanoglu. Senza il suo re, il Milan può contare sul principe turco, che anche ieri sera contro il Bodo/Glimt ha confermato la propria metamorfosi, avviata alla ripresa del campionato dopo lo stop imposto dal lockdown. Contro i norvegesi Calha ha davvero incantato, con due gol di rara bellezza, sacrificio e giocate spettacolari. La chicca della serata l'assist di tacco al giovane Colombo, un gesto tecnico da far vedere e rivedere nelle scuole calcio.

Sempre titolare anche con Montella e Gattuso, il nazionale turco non era mai riuscito ad avere una certa continuità di prestazioni, alternando ottime partite a gare abuliche. Il suo enorme potenziale si era intravisto, ma è solo sotto la gestione Pioli che il ragazzo è maturato a tal punto da diventare uno dei pochi insostituibili in questo Milan. Non è un caso che i rossoneri abbiano svoltato sotto tutti i punti di vista proprio con la crescita di Calhanoglu, dal 22 giugno diventato uno dei calciatori più decisivi in Europa. Da allora, infatti, ha messo lo zampino in 17 gol (8 reti e 9 assist) ma, al di là dei numeri, è impressionante il suo modo di stare in campo.

Sempre al centro del gioco, a 26 anni ha raggiunto la maturità necessaria per prendersi sulle spalle il Milan, soprattutto quando manca Zlatan Ibrahimovic. Pioli lo ha migliorato tanto anche in fase di non possesso, inculcandogli la cultura del sacrificio: mblematica la sua immagine a pressare alto i norvegesi nel finale, quando la benzina un po' di tutta la squadra era finita da un pezzo. Con il recupero degli infortunati e un Calhanoglu così, il Diavolo può togliersi tante soddisfazioni e sognare in grande.

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