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Il nuovo tecnico rossonero in conferenza stampa: "Dobbiamo lottare per cercare di andare in Champions. Il mio slogan? Vincere..."
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Primo giorno di Milan per Stefano Pioli, che si presenta in conferenza stampa: "Arrivo con entusiasmo, sono stato chiamato da uno dei club più prestigiosi al mondo e sono convinto di poter fare un ottimo lavoro - dice il nuovo tecnico -. I miei tre principi? Idee, intensità e spregiudicatezza". Il nuovo allenatore rossonero non si nasconde: "Dobbiamo lottare per cercare di andare in Champions. Questo è sicuro. Il mio slogan? Vincere. Bisogna vincere".
LE PAROLE DI PIOLI
"Arrivo con entusiasmo, sono stato chiamato da uno dei club più prestigiosi al mondo. Sono convinto di poter fare un ottimo lavoro insieme a loro e alla società che ha dimostrato di chiedere in me".
Sullo scetticismo.
"Ho grande rispetto per i tifosi, che hanno diritto di critica. Questo per me è uno stimolo ulteriore. Dovrò lavorare in tutte le direzioni. Sulla testa, sulla disposizione in campo e sui principi che voglio trasmettere alla squadra. Saranno 10 giorni importanti per preparare la squadra alla partita col Lecce".
E' tutto da rifare?
"Marco è un ottimo allenatore ma ha idee diverse dalle mie. Devo essere bravo a trasferire il prima possibile le mie idee ai giocatori. Sono sicuro che partiamo da un buon livello. Sicuramente Marco ha lavorato bene. Vorrei fare giocare alla squadra un calcio che loro sentono positivo e che loro interpretino con piacere. Io devo dare loro tutto il coraggio e forza possibile per mettere in campo tutte le loro qualità".
I tre principi di Pioli.
"Idee, intensità e spregiudicatezza".
Sull'esperienza all'Inter e sulle critiche sui social.
"Non ho social, se trovate qualche profilo non è mio. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Per l'Inter... Partiamo di niente. Il passato è passato. E' come confondere un ragazzino di 13 anni e un uomo maturo, pelato e con la barba. E con grande voglia di fare bene. I giudizi dovranno essere su quello che farò e non su quello che ero da bambino quando ancora non avevo le idee chiare".
E' il lavoro più rischioso della carriera?
"Siamo il Milan, lotteremo insieme per raggiungere i migliori risultati possibili. Abbiamo un passato glorioso e dobbiamo avere un presente all'altezza della nostra possibilità. Bisogna lavorare con intensità e qualità per diventare una squadra unita e coesa il prima possibile".
Sul lavoro da fare.
"Il mio obiettivo è migliorare i giocatori che ho a disposizione. Mi sento un insegnante. Dobbiamo fare di tutto per riconquistare i nostri tifosi. Mi interessa capire subito i giocatori ed entrare nelle loro teste. Lavoro dal mattino alla sera, sono molto esigente con me stesso e con i giocatori. Dobbiamo dare tutti il massimo perché abbiamo ancora un intero campionato davanti. Ci sono 31 partite e c'è tanto spazio per fare bene".
Sul quarto posto.
"Noi dobbiamo lottare per cercare di andare in Champions. Questo è sicuro".
Sulla squadra.
"Credo ci sia un mix di qualità fisiche e tecniche importanti. E' chiaro che dovremo lottare contro squadre forti. Ma dobbiamo avere coraggio ed essere consapevoli delle nostre qualità. Tutti insieme dobbiamo mettere qualcosa in più".
Sul paragone con l'esperienza all'Inter.
"Credo sia sbagliato paragonare le esperienze passate. Guardo sempre avanti".
Su Piatek.
"Credo sia un bomber e più riusciremo a essere efficaci, più arriveranno occasioni. Lui ha le capacità per fare gol".
Su Paquetà.
"Credo sia una mezzala completa. Mi piace spostare i giocatori. Sa stare in campo, ha gol nelle sue corde. Abbiamo tanti centrocampisti che mi piacciono".
Su Leao.
"Ha un potenziale di grande livello e va sfruttato. Devono dare tutti il massimo, lui deve lavorare bene".
Su Suso.
"E' un giocatore di qualità e va messo nelle condizioni di fare l'1 contro 1. Può fare molto bene".
Sul gioco.
"La giusta miscela è giocatore con intensità e qualità. Giocare un calcio propositivo passa da come interpreti la fase difensiva".
Sulla tattica.
"I numeri interessano più a voi che a me. A me interessano i concetti di gioco. L'importante è avere un'identità di squadra".
Sul nervosismo.
"In questi giorni mi concentrerò sul preparare la partita col Lecce. Saranno giorni importanti per conoscerci. Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo il Milan. Non ci vuole timore e ansia, ma solo grande determinazione per cercare di vincere la prima gare".
Sullo slogan.
"Lo slogan sarà vincere. Bisogna vincere".
Che mister è?
"Esigente, che però cura molto anche i rapporti individuali".
Qual è l'errore che non farà.
"Da ogni esperienza si impara sempre qualcosa. Possiamo fare bene, solo con il lavoro e qualche sacrificio si possono raccogliere risultati positivi. In passato forse ho mollato in qualche occasione, ma adesso non capiterà più".