Le scadenze da qui al 19 giugno, quando a Nyon il Milan conoscerà il suo destino europeo
Svolta sul futuro societario del Milan. Stando alla Gazzetta dello Sport, Yonghong Li avrebbe trovato i 32 milioni di euro necessari per completare l'aumento di capitale richiesto dal Cda entro il 28 giugno e all'orizzonte ci sarebbe anche un accordo per l'ingresso di un socio di minoranza. Gli ultimi rumor non confermati riguardano un possibile investitore malese.
Venerdì è in programma un cda nel quale, a quanto si apprende da fonti societarie, saranno affrontati la chiusura del bilancio, la questione stadio e altre comunicazioni dell'amministratore delegato Marco Fassone. Possibile in tal senso un aggiornamento ai consiglieri sul nuovo socio, sicuramente verrà fatto un punto sulla questione Uefa.
Martedì 19 giugno, Fassone, accompagnato dal professor Umberto Lago (uno dei padri fondatori del Fair Play Finanziario) e probabilmente dall'avvocato Roberto Cappelli (capo della task force legale del club), è atteso a Nyon davanti alla Camera Giudicante della Uefa. Al momento, secondo quanto risulta, appare un'ipotesi remota la possibilità che Elliott partecipi all'udienza al fianco del club.
Al momento non è ancora trapelato il nome del possibile socio di minoranza di Mr. Li, ma tutto potrebbe essere svelato nel prossimo Cda di venerdì. Un appuntamento importante, nel quale si capiranno meglio le prossime mosse dell'uomo di affari cinese e dei manager rossoneri. SI parla di un soggetto non italiano o cinese, ma di ampio respiro internazionale. Appunto, la voce di oggi riguarda il principe malese.
L'impressione, dunque, è che a questo punto la questione societaria sia giunta a una svolta in casa Milan. Due i punti cruciali destinati a cambiare le sorti del club. Il primo fa riferimento all'aumento di capitale di 32 mln, che Mr. Li sarebbe riuscito a ottenere in vista della scadenza del 28 giugno. Il secondo, più articolato, riguarda invece l'ingresso di un socio di minoranza in grado di accompagnare la proprietà cinese nei prossimi mesi e di rifinanziare il debito con Elliott, giunto ormai a 380 milioni con gli interessi. Con nuova liquidità e un socio economicamente forte, infatti, l'ipotesi di veder uscire di scena il fondo americano sembra sempre più probabile.
Situazione che potrebbe giovare anche a livello di rapporti con l'Uefa in relazione al Fair Play Finanziario. Con una proprietà più stabile e il debito rifinanziato, infatti, l'eventuale esclusione del Milan dalle coppe europee (udienza fissata il 19 giugno) potrebbe poi essere ribaltata dal ricorso al Tas di Losanna.