Il bianconceleste: "Fomentare odio non è sport ma un segno di debolezza". Il rossonero: "Solo un gesto scherzoso"
Nuova puntata nel duro botta e risposta scoppiato sui social tra Bakayoko e Acerbi sulla sfida Champions tra Milan e Lazio. Dopo essersi scambiato la maglia col difensore biancoceleste a fine partita, il centrocampista rossonero ha infatti mostrato il "trofeo" allo stadio per sfottere il rivale e prendersi una "rivincita". "A singoli non c'è paragone", aveva scritto Acerbi. "Ok, ci vediamo in campo", aveva replicato il milanista.
La vendetta, si sa, è un piatto che si serve freddo. E Bakayoko ha scelto il Meazza per replicare ad Acerbi, che invece in segno distensivo a fine gara gli si era avvicinato per scambiarsi le maglie. Un gesto che non è andato giù al difensore biancoceleste. "Sono dispiaciuto perché ho scambiato la maglia per mettere fine alla questione - ha scritto il centrale della Lazio su Twitter dopo la sconfitta di San Siro -. Fomentare odio non è sport ma un segno di debolezza". Il caso si è (forse) chiuso con le successive scuse di Bakayoko: "Un gesto scherzoso, non volevo mancare di rispetto a nessuno".
Sono dispiaciuto perché ho scambiato la maglia per mettere fine alla questione, fomentare odio non è sport ma un segno di debolezza.#Acerbi #Ace #CMonEagles pic.twitter.com/hgZwt12py6
— Francesco Acerbi (@Acerbi_Fra) April 13, 2019
Il mio è stato un gesto scherzoso
— T.Bakayoko14 (@TimoeB08) April 13, 2019
Non volevo mancare di rispetto a nessuno.
Chiedo scusa a @Acerbi_Fra se si è sentito offeso. #ForzaMilan @acmilan