L'attaccante portoghese presenta il suo libro e si racconta: "Paolo mi ha aiutato a crescere come uomo. Ibra? Avrei voluto giocare più anni con lui, è una persona incredibile"
"Dobbiamo provare fino alla fine a combattere questa situazione, non finirà mai il razzismo però dobbiamo combatterlo". Lo ha detto l'attaccante del Milan Rafael Leao, ospite a 'Che Tempo Che Fa' per presentare il suo libro generazionale "Smile", tornando sugli insulti razzisti ricevuti da Mike Maignan a Udine: "Era molto nervoso, non voleva giocare perché non era la prima volta che succedeva - ha raccontato il portoghese - Noi della squadra stavamo con lui, io personalmente sono dispiaciuto per tutti i giocatori neri. È una cosa che dobbiamo combattere, dentro al campo. Tutti i giocatori e anche le società, voglio ringraziare il Milan che nell'ultima partita al minuto 16 ha fatto fermare la partita. Dobbiamo combattere il razzismo".
Proprio nell'ultima partita i rossoneri hanno raccolto un pareggio che fa molto male e che chiude definitivamente ogni discorso scudetto: "Il calcio è così, siamo stati sfortunati e potevamo fare meglio, vogliamo vincere sempre ma fa parte dello sport, accettiamo e pensiamo al Frosinone adesso. I rigori? Il prossimo lo tiro io, anche se Giroud è sempre stato bravo ed è un vero specialista, capita di sbagliare qualche volta, è un grande giocatore e farà bene di nuovo, è un elemento molto importante per la squadra".
In Francia si parla molto dell'interesse del Psg per la prossima estate, ma Leao allontana le voci di addio: "Se ho mai pensato di andare via? No. Ho avuto le mie difficoltà all'inizio, quando si arriva qua è diverso dalla televisione. Maldini mi ha aiutato tanto, voglio salutarlo. Mi ha chiamato prima che arrivassi al Milan, non potevo dire di no. Se mi ha sgridato? Sì, certo, è una personalità forte, è esigente, ma mi ha aiutato a crescere come uomo. Se mi manca? Sì, certo".
Chi è tornato invece è Zlatan Ibrahimovic, che dallo scorso 11 dicembre riveste il ruolo di consulente per RedBird e il suo numero uno Gerry Cardinale: "Lui è come sempre, non è cambiato nemmeno da dirigente. Avrei voluto giocare più anni con lui, è una persona incredibile. Il Milan ha fatto benissimo a metterlo ancora con noi, siamo sempre uno in più con lui. Dal punto di vista mentale è incredibile".
Infine si torna allo scudetto di due anni fa: "Non lo dimenticherò mai. Quando eravamo in pullman c’era un ambiente bellissimo, sapevamo che era la nostra giornata. L’arrivo in piazza del Duomo è stato incredibile, uno dei momenti più importanti della mia carriera".