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Il portoghese non segna davanti al proprio pubblico da settembre. Sono quattro le reti stagionali in 20 partite
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Una volta Pulisic, l'altra Okafor o addirittura Simic. San Siro quando gioca il Milan ha imparato ad esultare per diversi dei propri idoli, ma c'è una tendenza che da settembre ormai va avanti: Rafael Leao non si sblocca. Il portoghese - la stella indiscussa del Milan di Pioli - non sta vivendo il periodo migliore della carriera in rossonero e a confermarlo sono i numeri stagionali. Davanti al proprio pubblico non va in gol da fine settembre in campionato (1-0 al Verona) e nelle ultime otto presenze ha collezionato un solo assist. Troppo poco per chi è chiamato a fare la differenza sempre e comunque.
Se il rendimento avaro di bonus sta diventando una costante per Leao - soprattutto a San Siro - la vera novità che l'ultima partita dell'anno del Milan ha consegnato alle discussioni sono i mugugni riservati alla prestazione del portoghese nella vittoria contro il Sassuolo. Sintomo che i tifosi rossoneri si aspettano di più, come lo stesso Pioli con ogni probabilità e dal proprio numero 10 si aspettano una svolta in campo e non solo a parole dopo la carica della vigilia.
Negli occhi dei tifosi del Milan la prestazione superlativa contro il Psg in Champions League, uno standard che normalità non è per il portoghese che da quel momento - anche per via dell'infortunio - non è più tornato ad altissimo livello. Se a questo si aggiunge lo sciopero del gol anche di Giroud, San Siro rischia di diventare stregato.
La stagione da top player di Leao si è fermata nel punto più alto, nella serata del 2-1 al Psg e del gol in rovesciata, ultimo dei quattro gol stagionali in 20 presenze. Troppo poco anche considerando i cinque assist messi a referto. E San Siro, esigente e irritato, mugugna.
FLORENZI: "I FISCHI A RAFA? HA LE SPALLE LARGHE"
Dopo la vittoria col Sassuolo, Alessandro Florenzi ha commentato i fischi del Meazza nei confronti di Leao al momento del cambio. "Avevo altre cose a cui pensare più che ai fischi di Leao alla sua uscita, ha le spalle larghe e una squadra pronta a spingerlo a trasformare questi pochi fischi in grandi applausi", ha detto l'esterno rossonero minimizzando l'accaduto.