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LE PAROLE

Milan, Leao: "Sono veloce, faccio gol e assist. E chiamo papà"

Il nuovo attaccante si presenta: "Aiuterò Piatek; più segna, meglio è per la squadra"

02 Ago 2019 - 12:43

"Ciao tifosi rossoneri, sono Rafael Leao. Un grande abbraccio, forza Milan". Le prime parole in italiano le dice alla fine della sua intervista pubblicata sui profili social del club. Il nuovo acquisto, arrivato dal Lille per 35 milioni. si presenta, rivela le sue sensazioni e spiega come riuscirà a dare il proprio contributo.

"Sceglievo sempre il Milan alla Play Station perché era una squadra fortissima che ha vinto tante volte la Champions. Qui in passato c'erano grandissimi giocatori, non li ho visto dal vivo ma in tv, giocatori che hanno scritto la storia del calcio. Penso a Maldini, Rui Costa, Kakà, Seedorf: per me è una gran cosa essere qui. Kakà era un fuoriclasse incredibile: i brasiliani hanno un talento speciale, lui ha fatto la storia e ha vinto il Pallone d'oro, non riesco a credere di aver firmato per la squadra in cui ha giocato lui"

"Il ruolo? Giocare a due in attacco ti dà più possibilità di segnare, con uno che resta al centro e l'altro che si muove intorno. Ma io sono arrivato per dare il mio contribuito, qualunque sia la posizione in cui giocherò. Piatek è un grande attaccante, l'ha dimostrato al Genoa e ha continuato a segnare al Milan, spero di regalargli tanti assist. Più segna lui, meglio sarà per la squadra".

"La mia esultanza con l'imitazione della telefonata? Ho cominciato allo Sporting, quando papà non poteva venire a vedere le partite. Era come se dicessi: 'Papà, ho segnato per te', Ho cominciato così".

"Le mie caratteristiche? Sono rapido, mi piace l'uno contro uno, faccio assist ma so anche segnare. Ho sempre giocato per la squadra e se sono arrivato qui è per il lavoro che ho fatto finora. Sono venuto per fare del mio meglio, ma devo dimostrarlo in campo, Sono in un grande club, i miei compagni mi aiuteranno a migliorare. La musica? Mi piacciono il rap, la musica spagnola e la musica dance". Al Milan sperano che a ballare siano i difensori che lo marcheranno.

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