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Il portoghese non segna, ma è l'arma in più per i rossoneri
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Il Milan si prende la scena al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, portando alla mente dei tifosi rossoneri ricordi degli anni d'oro in Champions League che mancano da troppo tempo. Una vittoria netta e meritata per gli uomini di Fonseca che annullano in ogni zona del campo i Galacticos di Carlo Ancelotti, un successo che il Milan festeggia doppiamente, perché in Spagna si è rivisto la fantasia, l'estro e l'imprevedibilità di Leao.
Una vittoria del gruppo, quello che troppo spesso sembrava perduto in casa Milan e che a Madrid si è ritrovato. Si è ricompattato nei momenti di difficoltà, ha stretto i denti e ha messo una pezza dove il compagno non arrivava o sbagliava, ha vinto contro uno dei Real Madrid sulla carta più forti degli ultimi anni. Avere davanti Modric, Bellingham, Vinicius e Mbappé non è di certo cosa di ogni giorno, ma Thiaw e Tomori, con l'aiuto di Theo ed Emerson Royal, e Fofana e Reijnders hanno saputo affrontarli. Ma non solo loro, perché d'esempio è la prestazione di Morata, che fino a quando è stato in campo ha corso senza freni per recuperare palloni, per aiutare.
Sì, perché come detto è la vittoria del gruppo. Un gruppo che può godersi anche un Leao ritrovato, col portoghese che non si vedeva così in forma da tempo. Saranno servite le panchine contro Udinese, Napoli e Monza in campionato per motivare il 10 rossonero? La risposta, vedendo il match del Bernabeu, sembrerebbe essere di sì. Una prestazione super del 25enne che ha trascinato i rossoneri a suon di giocate, lampi di genio e accelerazioni che hanno messo parecchio in difficoltà il Real. Sua la corsa per il corner guadagnato e finito poi sulla testa di Thiaw per lo 0-1, sua la conclusione respinta corta da Lunin per l'1-2 di Morata. E suo, neanche a dirlo, l'assist a Tijjani Reijnders per il definitivo 1-3. Insomma, un Leao onnipresente nel successo del Milan sul Real, un Leao tornato meravigliao.
Ma non bisogna cullarsi più di tanto, perché quando tutto sembra andare bene c'è sempre l'ostacolo più duro da affrontare dietro l'angolo. Il Milan visto in Spagna, infatti, dovrà essere riproposto sin da subito, con Fonseca che dovrà essere bravo a tenere alta la concentrazione dei suoi per affrontare ogni avversario con lo stesso spirito visto in campo contro i Galacticos. Perché il prossimo avversario da affrontare per i rossoneri come fosse il Real si chiama Cagliari e non dovrà essere sottovalutato prima di trovarsi la Juventus nel turno che anticipa il ritorno in Champions contro lo Slovan Bratislava.
Dopo quattro giornate, e tre corazzate come Liverpool, Leverkusen e Real Madrid affrontate, il cammino in Champions appare comunque segnato e gli uomini di Fonseca non possono di certo sbagliare. Col citato Slovan e Dinamo Zagabria in trasferta, intervallate da Stella Rossa e Girona in casa, non si potrà sbagliare per non perdere il treno qualificazione. I sedicesimi non sono poi così lontani, ma i rossoneri vogliono (e possono) puntare anche alla qualificazione diretta agli ottavi. E giocando sempre così non è poi così difficile. Sta ora a Fonseca sfruttare al meglio questo momento, per dare il giusto slancio alla stagione dei rossoneri.