Il centrocampista inglese esalta i tecnici italiani e parla del suo sogno di tornare a vesitre la maglia dei Tre Leoni, magari a Euro 2024
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Ruben Loftus-Cheek dedica anima e cuore al Milan, anche se gli obiettivi del calciatore inglese sono chiari. Il grande sogno si chiama Euro 2024 con la maglia dei Tre Leoni, ma difficilmente il ct Gareth Southgate lo prenderà in considerazione, come lo stesso centrocampista rossonero ha ammesso nel corso di una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio: "Mi piacerebbe, ci spero ma è difficile". E se da un lato c'è chi non punta su di lui, diversa è la situazione in Italia e con i tecnici italiani: "Pioli mi dà continuamente feedback, uno strumento importante. Conte era fantastico e intenso, ma era anche scatenato in campo. Con Sarri-Zola mi sono trovato benissimo. Per i tecnici italiani non sei un prodotto finale, ma vogliono sempre aiutarti a migliorare, lavorano su di te".
Il numero 8 rossonero, nel corso della lunga intervista, ha avuto modo di tessere le lodi del tecnico del Milan Stefano Pioli, che lo sta aiutando tanto nel suo ambientamento in Italia e in Serie A: "Pioli mi dà continuamente feedback, anche attraverso i video. Il suo inglese… sta migliorando giorno dopo giorno! Lavoro con il mister e il suo staff sull’analisi del mio gioco, penso sia importante questo strumento nel calcio di oggi: guardare le partite, vedere dove e come migliorare".
Ma non solo presente per Loftus-Cheek, perché il ricordo dei tecnici italiani avuti in passato è forte: "Zola era fantastico nello staff di Sarri a Londra. Faceva l’arbitro in allenamento ed era veramente negato! Tutti lo prendevamo in giro, andavamo sempre contro di lui, era divertente. Con Sarri ho giocato sulla sinistra, una cosa che ho notato degli allenatori italiani (Pioli, Sarri e Conte) è che non ti vedono mai come un prodotto finale, ma vogliono sempre aiutarti a migliorare, lavorano su di te. Quando ho saltato la finale di Europa League è stato frustrante. Mi sono rotto il tendine d’Achille in tournée, negli Stati Uniti, prima della finale, non potevo crederci. Con Sarri mi sono trovato benissimo".
"Conte è una persona fantastica, molto intensa. Mi ricordo che non sapevo molto di lui prima che arrivasse al Chelsea, quando lo abbiamo incontrato la prima volta era molto tranquillo- ha ammesso a Cronache di Spogliatoio-. Poi appena è andato in panchina… era completamente diverso! Così appassionato, così scatenato. C’è una grande differenza tra il Conte dentro al campo e quello fuori".
E non può quindi mancare il paragone con Southgate e la speranza di andare a Euro 2024: "Ci spero, ma al momento mi sembra difficile che sarò convocato. Mi piacerebbe tornare a giocare con l’Inghilterra, ma l’obiettivo è fare bene al Milan. Anche perché l’Inghilterra è soltanto una conseguenza del rendimento al Milan".
Sul finale anche un pensiero su Zlatan Ibrahimovic e il compagno di squadra Tijjani Reijnders: "Ibra è un grande aiuto da quando è arrivato in questo ruolo. È sempre fuori dallo spogliatoio, ad aspettare che passiamo, per incoraggiarci. Parla con tutti al campo, è una persona e un leader fantastico. Ti sprona a dare il massimo. Mi dice di buttarmi in area: ‘Prova, prova!’. Ed essere decisivo. Con Reijnders siamo amici. Siamo arrivati insieme al Milan ed entrambi parlavamo inglese, quindi ci ha aiutato a conoscerci meglio. Recentemente è diventato padre e infatti lo chiamo ‘Papà’. Non ho ancora visto suo figlio, ma non vedo l’ora. È una persona eccezionale".
A Cronache ha quindi raccontato anche un episodio particolare, il giorno in cui fu colpito da un fulmine: "Lo ricordo, ero al parco con i miei fratelli e iniziarono a piovere fulmini, colpivano anche gli alberi. A un certo punto abbiamo visto una colonna di fumo e siamo corsi a casa. Ed ecco, era la mia casa distrutta per metà, i pezzi erano dappertutto. Abbiamo dovuto ricostruire buona parte della casa".