Il dt rossonero: "Momento delicato ma questa squadra è comunque dentro i suoi parametri"
© Getty Images
"Siamo stati eliminati in Coppa Italia, abbiamo perso malamente in Supercoppa contro l'Inter. Abbiamo subito undici gol nelle ultime quattro partite. È un momento delicato ma l'anno scorso abbiamo vinto per il nostro spirito. Lo dobbiamo ritrovare senza pensare che stiamo facendo dei disastri. Con tutto il rispetto per le critiche, siamo secondi in classifica da soli, dopo aver raggiunto la Champions e lo scudetto in due anni. Questa squadra è comunque dentro i suoi parametri". Il dt del Milan Paolo Maldini analizza il momento critico della squadra dopo la brutta sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio. "Fiducia in Pioli? Domanda che speravo di non sentire".
"Il lavoro c'è sempre stato, possiamo testimoniarlo in prima persona. A volte capita che perdi un attimino la sicurezza, noi sappiamo come si fa a ritornare - ha proseguito Maldini a Dazn - Non siamo il Milan degli anni novanta che prende i grandi campioni già fatti, ma abbiamo la necessità di seguire una strategia che ci ha portato a sanare i conti della società e a essere protagonisti. Da qua non ci scosteremo sicuramente". E ancora: "Con la Roma sono stati due punti persi in una partita dominata. Da lì è iniziato tutto. Non va bene ma si accetta. E' tutta esperienza. Abbiamo una rosa numerosa. Sappiamo di non essere al livello delle più grandi d'Europa, lo sappiamo benissimo".
"Kessie è partito perché aveva delle richieste che noi non potevamo assecondare, è successo con tanti giocatori. Ora dobbiamo creare giocatori. Tonali e Bennacer formano un centrocampo di altissimo livello. Romagnoli è andato via, ma la coppia titolare era Tomori e Kalulu. È chiaro che abbiamo perso le distanze e la sicurezza Cosa manca in difesa? Facciamo fatica a muoverci insieme, vuol dire che non ti devi mai sentire da solo. Questo sta mancando negli ultimi 15-20 giorni. Si può cambiare perché l'abbiamo fatto".
"Maignan? Gli ultimi esami sono andati bene. Ci aspettiamo di averlo a febbraio. Quando non lo so. Origi, De Ketelaere e Zaniolo? Origi ha 4 anni di contratto, De Ketelaere ne ha 5 e non li possiamo giudicare dai primi 5 mesi. Entrare in una squadra che funziona alla perfezione è molto più facile in una squadra che non sta funzionando e questo per De Ketelaere non è stato facile. Lui ha grandissime doti, è questione di tempo. Su Zaniolo ha già detto tutto Massara, ma è inutile nascondere la realtà: non ci scosteremo dalla nostra strategia".