Presa di posizione decisa del club dopo le voci circolate nella mattinata su un possibile esonero del portoghese
Le voci della mattina, accolte anche con un certo stupore, parlavano di un futuro non così certo, anzi, decisamente in bilico. Abbastanza per consigliare al Milan un intervento deciso: Sergio Conceiçao non è in discussione. Il club ha massima fiducia in lui. Non sarà, insomma, il derby, anche in caso di risultato negativo, l'ultima gara del portoghese sulla panchina rossonera. La rivoluzione che sta scuotendo casa Milan in queste ore, quindi, non comprende l'allenatore. Il che, tradotto, significa che la batosta di Zagabria ha fatto certamente male, ma non ha spinto il club a decisioni drastiche sulla guida tecnica.
Restano comunque le voci di tensioni tra squadra e allenatore. Come riporta La Repubblica, giovedì pomeriggio l'intera rosa sarebbe stata convocata a Milanello per incontrare Furlani, Moncada e Ibrahimovic e discutere della situazione e dal confronto sarebbe emersa qualche frattura non di poco conto. Evidentemente tra i più scontenti c'è Alvaro Morata, che in Croazia dopo la sostituzione avrebbe avuto un diverbio col tecnico e che comunque già poco dopo l'arrivo di Conceiçao aveva chiesto la cessione alla società portandola di fatto a sconfessare il mercato fatto in estate (tanto più che sono stati vicini a trasferirsi in Turchia anche Emerson Royal e Pavlovic).
Lo spagnolo cambierà aria, ma non è certo l'unico scontento. La linea dura del portoghese, in particolare le urla durante le riunioni tecniche, non piacerebbe infatti anche a molti altri suoi compagni tra cui anche Theo Hernandez, che però al momento ha deciso di restare, e Pulisic, che ne aveva parlato anche durante la conferenza prima della sfida alla Dinamo ("Cosa posso dire... il mister ha una voce molto forte").
I BOOKIE CONTINUANO A CREDERE ALL'ESONERO, QUOTE BASSE - I bookmaker vedono l’esonero di Conceicao come uno dei più probabili dell’intera Serie A. L’allontanamento dell’allenatore portoghese, infatti, è quotato appena a due, la quota più bassa dell’intero campionato se non si considerano le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere. Solo Giampaolo (1,75), Paolo Zanetti (1,45) e Salvatore Bocchetti (1,35) hanno una quota più bassa del tecnico del Milan.