L'infortunio, i tanti mesi fuori e, persino, critiche e insulti che nulla a che fare con il calcio. Ma il capitano rossonero ha ricevuto anche tante parole di conforto: "Ho avuto tanti attestati di stima e quelli che mi hanno fatto più piacere sono stati quelli dei miei colleghi, dei miei compagni di squadra, del mister e degli allenatori che ho avuto". E ora è pronto a rialzarsi tanto da mettere nel mirino il Mondiale 2018: "Non voglio che la mia ultima apparizione con la maglia azzurra sia stata quella allo Juventus Stadium quando sono uscito in barella. Il pensiero di andare in Russia lo avevo in testa allora e ce l’ho anche adesso. Un passo alla volta ma l’obiettivo è quello" ha detto l'ex Fiorentina.
E da capitano, Montolivo difende la pur difficile stagione del Milan: "Credo che sia stata una stagione in cui abbiamo messo delle basi importanti. Dal punto di vista caratteriale questa squadra non è mai mancata e questo è stato apprezzato molto anche dai tifosi. In più abbiamo riportato un trofeo a Milanello dopo alcuni anni. In queste ultime partite i risultati e il gioco dovevano essere migliori però la valutazione della stagione è assolutamente positiva". Qualcuno, come Del Piero, ha detto che che i giocatori di questo Milan non avrebbero fatto neanche la panchina nel Milan di qualche anno fa am Riccardo non si scompone: "Da un certo punto di vista è un’opinione condivisibile perché la squadra di qualche anno fa era sicuramente di un altro livello rispetto al Milan di oggi. Detto questo, non sono completamente d’accordo con lui perché in questa rosa ci sono dei giovani di grande valore, ma parliamo di una squadra che 10 anni fa era una delle più forti al mondo: non dobbiamo prendere in giro nessuno". Risposta per le rima anche ad Antonio Cassano, che aveva definito il Milan "un gruppo di scappati di casa: "Il suo commento mi interessa poco" ha replicato il capitano.
A questo Milan mancano ancora due giornate di campionato in cui difendere un sesto posto che, in questo momento, rappresenta il massimo possibile: "Dovremo saltare addosso al Bologna. Sono già salvi ma se pensiamo che sarà facile partiamo già sconfitti. L’obiettivo europeo? Tornare a giocare in Europa è importante per il blasone del club anche se non è la Champions. Con la Fiorentina ho giocato l’Europa League, siamo stati eliminati in semifinale ai rigori e comune quando arrivi in fondo ci sono avversari di grande livello. L’obiettivo del Milan è tornare in Champions ma non possiamo assolutamente non valorizzare l’Europa League".
Chiudere bene per poi 'pensare alla nuova stagione con la nuova proprietà: "La squadra e l’ambiente hanno percepito grande entusiasmo e grande ambizione dalla nuova proprietà. Però non dobbiamo farci distrarre perché il futuro passa dal presente e il presente dipende da noi e dalle prossime sfide".