Il thailandese a Repubblica: "Il club avrà comunque un'anima italiana e nessuno toccherà Galliani e Barbara Berlusconi"
Sarà un Milan comunque italiano, con un'anima italiana e, soprattutto, con Silvio Berlusconi sempre sulla poltrona di presidente. A chiarirlo è Bee Taechaubol in un'intervista a La Repubblica: "Berlusconi è l'uomo che ha fatto grande il Milan e al Milan resterà legato per sempre. Il Milan ha un'anima profondamente italiana, è un marchio dell'eccellenza italiana. E tale deve rimanere. Il motto non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare".
E ancora: "Sarebbe assurdo uno sky box di dirigenti asiatici. Si perderebbe l'identità. Il motto non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare. I dirigenti devono essere italiani. Io non voglio fare il presidente, sono un investitore. Nessuno tocca figure centrali come Galliani e Barbara Berlusconi. Galliani ha fatto un grande lavoro, anche quando non ha avuto un grande budget". Ecco qui sotto un estratto dell'intervista di Repubblica:
Che idea avrebbe per l'allenatore?
"Il Milan non può più permettersi di aspettare. Serve uno capace di vincere subito".
Lippi dt e Cannavaro allenatore?
"Fabio è un amico, con Pablo Dana e James Davies-Yandle fondatore di GLS. Ho detto amico ".
Il Milan è scivolato in basso: crede davvero di poterlo risollevare?
"Deve tornare sul tetto del mondo. In un ciclo di 30 anni, pieno di successi, la fase attuale è fisiologica".
Il deficit è di 91 milioni: per competere in Europa, servono investimenti pesanti.
"I problemi finanziari si superano, conta di più la programmazione. Senza, puoi fare bene subito. Ma tutto rischia di esaurirsi lì. Sull'espansione in Asia, un business. Il Milan è sinonimo del calcio italiano nel mondo, eppure ha margini di incremento. Prendiamo il Manchester United: nel Sud-est asiatico l'espansione del marchio è già al massimo. Quella del Milan non ancora".
Berlusconi ha un chiodo fisso: la Cina e il suo milione di tifosi del Milan.
"Lo so. Sono orgoglioso di essere thai, ma i miei 4 nonni erano tutti cinesi: di Chouzou, nell'est. La mia famiglia ha rapporti stretti con la figlia di Deng Xiaoping, leader del dopo Mao. Mi appoggia una grande banca statale cinese come CITIC. E GLS gestirà l'Academy voluta dal governo, per rendere il calcio obbligatorio nelle scuole: un progetto per 260 milioni di bambini. Tra l'altro aprirò tre scuole calcio: in Malesia, Suriname e Abu Dhabi".
Resta il tempo per un messaggio ai tifosi del Milan: "Penso che in pochissime settimane chiuderemo la trattativa. Mentre venivo qui, un tifoso mi ha chiesto: ma perché il Milan? Gli ho risposto: perché è il massimo. Potevo prendere tre club di Premier League, ma non ho mai desiderato altro che il Milan. Mi piacerebbe riportarlo alla gloria, vincendo subito campionato e Champions. Tocco legno: si dice così anche da voi?".