L'americano torna sul finale di Marassi: "Ho detto ai compagni che sarei potuto andare io tra i pali, me la sarei cavata"
"Sto iniziando a conoscere la cultura italiana ed è tutto molto bello, sono veramente felice. Poi i tifosi sono straordinari, mi hanno subito fatto sentire a casa". Christian Pulisic si gode il positivo inizio della sua nuova avventura milanista (4 gol in 8 giornate di campionato) e in un'intervista a La Gazzetta dello Sport torna sul discusso episodio del gol nel finale della partita di Marassi contro il Genoa: "Ho controllato il pallone con il petto ed è scivolato sull'ascella, ma non l'ho colpito con il braccio. Da regolamento non è fallo. Quando ho segnato non ho nemmeno pensato che ci potessero essere problemi, alla fine è stato giusto convalidare il gol".
Gli inizi al Milan - "Un po’ tutti mi hanno aiutato ma in particolare devo ringraziare giocatori come Tomori e Giroud, ragazzi che conoscevo già dal Chelsea, che mi hanno dato i consigli giusti per calarmi al meglio in questa nuova realtà".
Su Pioli - "È un ottimo allenatore, oltre a essere una persona di grande spessore. Ti stimola a dare il massimo senza farti sconti ma è pronto anche a rincuorarti e ad aiutarti quando sbagli. Sento la sua fiducia ed è qualcosa di fantastico per un giocatore. Sono davvero contento di averlo come allenatore".
L'amicizia con Musah - "Sono fortunato ad avere in squadra un compagno di nazionale come Yunus. A dire il vero, con Team Usa alla fine ci si vede di rado, per cui è stato bello avere la possibilità di instaurare un rapporto di grande amicizia fuori dal campo".
La partita di Marassi - "Sabato scorso è stata una partita veramente folle. Non mi era mai capitato di vedere un compagno andare in porta a sostituire il portiere espulso. È successo un po’ di tutto in quei minuti finali, peraltro la partita sembrava non finisse mai".
Giroud in porta - "Avevo dato la mia disponibilità a compagni e allenatore per andare in porta, poi lo ha chiesto anche Giroud e il preparatore dei portieri ha pensato che fosse la scelta migliore, considerando anche la sua statura. Credo che me la sarei cavata anch'io, ma è stato meglio così, alla fine Oliver è stato straordinario".
Il gol decisivo - "Dopo il mio gol l'attesa per la verifica al Var è stata snervante, poi dopo un po' inizi a essere pessimista e pensi che arriverà un epilogo negativo. Questa volta è andata bene. A mio avviso comunque è stata una decisione giusta. Ho controllato il pallone con il petto ed è scivolato sull'ascella, ma non l'ho colpito con il braccio. Da regolamento non è fallo. Quando ho segnato non ho nemmeno pensato che ci potessero essere problemi, alla fine è stato giusto convalidare il gol".