Le parti sembrano essersi riavvicinate e il patron dei Cosmos punta a essere presente personalmente al Tas di Losanna
Torna uno spiraglio di luce sul futuro del Milan, inteso come società. Dopo l'improvvisa frenata di martedì sera nella trattativa per la cessione a Rocco Commisso, le parti sembrano essersi riavvicinate. L'imprenditore italo-americano è tornato a trattare con Yonghong Li, per strappargli quel "sì" che sancirebbe il cambio di proprietà. L'offerta del patron dei Cosmos è ormai definitiva: Commisso ha messo sul tavolo i 32 milioni di euro di aumento di capitale da rimborsare a Elliott, la copertura del debito con il fondo Singer (380 milioni interessi compresi) e 150 milioni da utilizzare per l'attività del club. A Li verrebbe lasciata una quota di minoranza del 30% e la gestine del marchio Milan in Cina.
Ora la palla passa a Li. Considerato il momento dei rossoneri, esclusi dall'Europa, con un notevole danno di immagine e con un bilancio non certo positivo anche a livello economico, rifiutare andrebbe ogni logica, anche se i continui colpi di scena e ribaltamenti delle ultime giornate hanno dimostrato il contrario. Ma sembra essere ottimismo per l'atteso arrivo del lieto fine.
La realtà è che Commisso attende una risposta in tempi brevi e sarebbe pronto a volare immediatamente a Milano per mettere nero su bianco. Addirittura si parla del suo arrivo per lunedì 2 luglio, con tanto di conferenza stampa e prime dichiarazioni "italiane" (anche se dopo nostre verifiche, non risulta un arrivo imminente). Il perché di questa "fretta" si legge anche nella possibilità di presentarsi personalmente davanti al Tas di Losanna (l'eventuale udienza è prevista entro il 19 luglio) per cercare di ribaltare una sentenza sportiva che però sembra ormai essere definitiva e con ben poche possibilità di essere ribaltata.