Il talento 18enne che arriva dalla Lazio dovrà spezzare l'incantesimo che da Borghi in poi ha colpito quasi tutti gli argentini in rossonero
Messicano di nascita ma argentino di passaporto e spagnolo di crescita, ora milanista per la sua consacrazione calcistica. Sul biglietto da visita di Luka Romero, nuovo acquisto a parametro zero del Milan che Stefano Pioli studierà attentamente nel ritiro precampionato, ci sono un paio di note in evidenza. Il talento purissimo del 18enne va maneggiato con cura perché il trequartista, primo 2004 a segnare in Serie A, deve combattere con le inevitabili pressioni che accompagnano i possibili cracque e pure con una maledizione. Quella che da sempre aleggia sugli argentini in transito sulla sponda rossonera del Naviglio.
Lo dice la storia, il Diavolo flirta meglio con i brasiliani. Quattro Palloni d'Oro: Kakà nel 2007 di rossonero vestito e ancora Rivaldo, Ronaldo e Ronaldinho che al Milan sono arrivati dopo averlo conquistato altrove. Con gli argentini invece è andata decisamente peggio. Una specie di incantesimo a prova di big che non ha risparmiato, per esempio, Gonzalo Higuain, un passaggio lampo al Milan nel 2018 con pochi acuti e gol, 8 in 22 presenze, e molte ombre.
E ancora Biglia, Ocampos, Musacchio, Grimi. Bocciature pressoché totali. Poi il rimpianto Redondo - infortunatosi nel primo allenamento a Milanello - e due sole eccezioni: Hernan Crespo, doppiettista nella notte comunque maledetta di Istanbul contro il Liverpool, e Guglielminpietro, autore di tanti assist e del gol scudetto '99 a Perugia.
Gocce di albiceleste distillate con troppa parsimonia nel mondo rossonero, che pure aveva inaugurato la straordinaria era Berlusconi con l'acquisto nella primavera '86 di Claudio Borghi, centrocampista offensivo argentino. Lo specialista di rabone che aveva stregato il presidente in una straordinaria finale Intercontinentale Juventus-Argentinos Juniors.
Platinì lo definì Picasso, Silvio Berlusconi lo comprò, ma Borghi col Milan non ha poi giocato mezza partita ufficiale. Vinse come mvp il Mundialito '87, segnò gol spettacolari in amichevole contro Manchester United e Real Madrid. Ma Arrigo Sacchi aveva un'altra concezione di calcio e un chiodo fisso...
Ora, a distanza di quasi 40 anni, in quella zona di campo si muove un altro argentino: Luka Romero, chiamato a convincere tutti e magari a rompere l'incantesimo del fantasista del Diavolo made in Argentina.