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Milan, Salvini: "Gattuso testardo". E Rino replica: "Pensi ai problemi del Paese"

Il vice-premier attacca ancora il tecnico rossonero: "Non serve il patentino per capire che servivano i cambi". E Ringhio stavolta si arrabbia...

26 Nov 2018 - 13:29

E alla fine Ringhio si arrabbiò. L'ennesimo duro attacco di Matteo Salvini, vice-premier e come noto tifoso doc del Milan, ha fatto infuriare Rino Gattuso che, a differenza di altre volte, in questo caso ha deciso di replicare: "Con tutti i problemi che ha l'Italia lui ha tempo di chattare e parlare di Milan. C'è qualcosa che non va. Pensasse al Paese che siamo pieni di problemi...", ha sbottato il tecnico rossonero in conferenza stampa dopo il pari contro la Lazio.

Già, ma cosa aveva detto questa volta Salvini? Intervistato a Top Calcio 24, il ministro degli Interni aveva definito Gattuso "un testardo", aggiungendo: "Una volta che segni in una partita così complicata normale che ti chiudano dietro. Gattuso cosa aspettava a cambiare? I supplementari? Ne avevamo almeno tre sulle gambe causa pioggia e campo pesante... spiegatemi questa testardaggine di Gattuso. Negli ultimi 10′ mettine due o tre che corrono. Metti Castillejo e togli Borini che andava come mia nonna. L’Olimpico era imbestialito con Banti ma resto sul risultato: se passi in vantaggio e sai che ti chiudono, mettine due freschi sulle fasce. Metti Castillejo, metti Laxalt... Quantomeno sarebbero andati più veloci".

E ancora: "Sei riuscito a segnare in una partita così, perché non metti chi corre? Avete visto il contropiede Suso-Cutrone? Erano stanchi morti, poveretti. Se hai qualcun altro al loro posto quella palla la gestisci meglio e con serenità. E non serviva un allenatore esperto, ci sarei arrivato anche io senza patentino e anche chi era a casa e non stava preparando la pasta al sugo”.

Salvini non ha risparmiato nemmeno Simone Inzaghi: "Ha fatto lo showman tutto il secondo tempo e io avevo di fianco un Lotito nervoso, non l’ho visto sereno ma non entro in dinamiche altrui. Fatemi solo fare i complimenti alla Curva del Milan, eccezionale: sembrava di giocare in casa. Questo è un bel modo di vivere il calcio e da Ministro dell’Interno mi sto preoccupando dell’incolumità degli arbitri perché in un paese civile non è ammissibile vedere direttori di gara al pronto soccorso. Più delle curve dobbiamo squalificare a vita chi mette le mani addosso all’arbitro soprattutto nelle serie minori".

Infine sul possibile ritorno al Milan di Ibrahimovic: "Non voglio fare il bastian contrario ma non so quanto equilibrio possa portare nello spogliatoio. Sbaglio? Ovvio, se lasci Cutrone solo come un palo in mezzo al nulla pensi al peso differente di Ibram ma i problemi del Milan sono più a centrocampo e in difesa. Io quando ho visto quella difesa a tre stasera mi sono fatto il segno della croce. Vado a mangiarmi qualcosa incazzato...”.

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