Il presidente rossonero: "Fatturiamo come nel 2003, il tema dei ricavi è vitale e ci sto dedicando tutta l'attenzione. Stadio? Stiamo esaminando tutte le ipotesi"
A Casa Milan è stato il giorno dell'assemblea dei soci e per il presidente Paolo Scaroni è stata l'occasione per parlare di diversi temi come lo stadio, le sponsorizzazioni e le decisioni dell'Uefa. L'assemblea ha approvato il bilancio al 30 giugno 2018, chiusosi con un rosso di 126 milioni. "La società ha perso più di un terzo del capitale - spiega il numero 1 rossonero -. Tuttavia, tenuto conto che nei mesi di agosto e settembre sono stati effettuati versamenti da 170,5 milioni, si propone di ripianare la perdita d'esercizio come segue: per euro 39,5 milioni mediante l'utlizzo delle riserve. Per la parte residua, utilizzando i versameti estivi. La società ha chiesto e acquisito dal socio Rossoneri Sport di utilizzare un massimo di 96 milioni in futuro aumento di capitale effettuati dal socio di maggioranza. Il tutto al fine di ripianare la perdita".
SULLO STADIO
"Non lo dico come un impegno, ma mi piacerebbe aver preso una decisione sullo stadio per la fine di quest'anno - dice Scaroni -. E' un tema a cui stiamo dedicando molta attenzione. Disporre di uno stadio moderno ed efficiente è uno strumento fondamentale per quei ricavi che mancano a molte squadre italiane e anche al Milan. Abbiamo preso in mano il problema come una delle priorità, stiamo esaminando tutte le ipotesi, inclusa quella di continuare la convivenza con l'altra squadra milanese. Ha tutta una serie di vantaggi, compreso il dimezzamento dei costi di realizzazione e gestione, ma diminuisce un po' i gradi di libertà. Stiamo esaminando tutte le ipotesi".
SULLE DECISIONI DELL'UEFA
"Con la Uefa la partita non è finita, dopo essere stati graziati con la partecipazione all'Europa League. Il nostro caso è stato rinviato agli stessi giudici che ci avevano già condannato. Entro la fine dell'anno dovremmo conoscere il tipo di sanzione che la Uefa dovrebbe infliggerci, difficilmente saremo assolti. Per questo abbiamo gia' accantonato a bilancio 18 milioni di euro. Non e' necessario che sia pecuniario, ma un provvedimento ci sarà. In attesa della camera giudicante, la Uefa può e attua la sospensione dei premi. I giudici che ci hanno condannato dall’Europa League, in attesa della sentenza, hanno momentaneamente sospeso i ricavi che ci spetterebbero dall’Europa League. I ricavi di questa sera non possiamo metterli a bilancio, perché siamo in attesa della sentenza Uefa. Sono soldi in garanzia. Sono stati trattenuti 2,5 milioni di euro".
SU FATTURATO E SPONSORIZZAZIONI
"Non ho grandi novità da comunicarvi. Non ci sono né grandi ingressi né grandi uscite. E' un tema fondamentale per la crescita del Milan. Ci sono due montagne da scalare. Da un lato vogliamo sponsor, merchandising e dell’altra i risultati sportivi. Se quest’ultimi sono deludenti, anche gli sponsor non arrivano. Noi fatturiamo quello che fatturavamo nel 2003, 15 anni fa. Il tema dei ricavi è vitale e ci sto dedicando tutta l'attenzione possibile. Intanto siamo tornati meritevoli di credito da parte delle banche. Abbiamo firmato con Unicredit e BPM linea di factoring per 80 milioni con tasso di 2,5% a tre anni".
SU MILAN CHINA
"Consideriamo la Cina un mercato fondamentale. Quanto fatto fino ad oggi rischia però di darci una cattiva reputazione, oltre che non portare nulla. Sposteremo la sede da Pechino a Shanghai per dare un segno di discontinuità. Il mercato cinese e' fondamentale: Cina sì, ma con un approccio diverso".