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Milan, Scaroni tuona: "Furiosi per il rinvio di Bologna, decisione iniqua"

Il presidente rossonero interviene a margine dell'Assemblea degli azionisti del club in cui è stato approvato il bilancio della stagione 2023/2024

28 Ott 2024 - 19:30

L'assemblea dei soci del Milan ha approvato il bilancio al 30 giugno 2024 con un utile di 4,1 milioni di euro. È il secondo risultato netto positivo di fila per il Milan, che ha aumentato i ricavi a 456,9 milioni di euro. "Abbiamo investito più di 50 milioni di euro sull'acquisto dei giocatori al netto delle cessioni, cento milioni negli ultimi due anni. I 457 milioni di euro di ricavi, sono un aumento del 13% dello scorso anno. Più del doppio di quanto fatturavamo quattro anni fa. Un aumento di ricavi realizzati nonostante abbiamo avuto un decremento dei ricavi televisivi", sottolinea il presidente Paolo Scaroni, che a margine dell'assemblea degli azionisti ha parlato anche del rinvio di Bologna-Milan: "Sono furioso, è stata presa dal sindaco di Bologna una decisione incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto sul fatto della chiusura dello stadio in presenza di un'alluvione, ma nell'impedirci di giocare la partita a porte chiuse. Questa decisione è incomprensibile da tutti i punti di vista, soprattutto tenendo conto che sono stati permessi altri eventi a porte chiuse a Bologna".

"È stata presa una decisione iniqua che ha creato un grave danno - ha aggiunto - Noi di fronte ad un'istituzione che prende una decisione siamo per definizione rispettosi, ma è stata una decisione iniqua che ci ha creato un grave danno. Crediamo che ci siano tutti i presupposti per mettere in discussione l'ordinanza del Sindaco: questa decisione la stiamo guardando da tutti i punti di vista e non vogliamo rimanere inerti di fronte a questo danno che ci è stato creato. Siamo tutti furiosi noi al Milan, ci è stato fatto un torto grave. La Lega, il presidente Casini ha telefonato ripetutamente al Sindaco per farla giocare a porte chiuse, ma abbiamo ricevuto un diniego incomprensibile".

Non solo il rinvio della gara di Bologna, a margine dell'approvazione del bilancio il presidente Scaroni e Stefano Cocirio, Chief Financial Officer AC Milan, hanno risposto ad alcune domane dei media presenti.

Le possibili prossime mosse sul caso rinvio. Cosa pensate di fare per difendere il nome del Milan? Risponde Scaroni. "Tutte le decisioni delle autorità pubblica come quelle del sindaco possono essere suscettibili sulla legittimità delle ordinanze, soprattutto quando hanno un contenuto, oltre ad essere incomprensibile, non si capisce perché non potevamo giocare a porte chiuse. L'altra cosa è che è iniqua. Non si capisce perché il calcio no, altre cose sì. Questo presta il fianco a mettere in discussione la legittimità, si entra nel mondo del risarcimento dei danni. il danno che abbiamo ricevuto è difficile da quantificare, ma non giocare la partita fino a febbraio ci crea un problema non da poco. Stiamo esaminando questo tema. Sono fuorioso, e quando sono furioso sono attivo, non passivo. Mi ci dedicherò". 

Al netto di eventuali cessioni vi aspettate di chiudere anche questo bilancio in utile? "Il nostro obiettivo è quello di chiudere un bilancio buono. Teniamo d'occhio con grande attenzione i nostri costi, tenerli sotto controllo è la conditio sine qua non per continuare ad investire. Piccolo utile o piccola perdita non ci crea tanta differenza".

Maxi bonus per i dirigenti se dovesse essere costruito lo stadio, è vero? "Nessun maxi bonus, non esiste. Non è previsto nessun bonus di nessun tipo su niente, né sullo stadio e né su altre cose. Una cosa totalmente falsa. Non vale per me e nemmeno per Giorgio Furlani. Detto questo, sono assatanato per la costruzione dello stadio. Non ho bisogno di carotoni di bonus per dedicarmi ad un progetto che considero essenziale per il Milan e per il calcio italiano. Non ho bisogno di essere motivato con bonus. San Siro? C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo"

La gestione dei costi/investimenti. Risponde Cocirio. "Il costo per i tesserati è aumentato dell'8%. Non c'è un obiettivo preciso, generando organicamente risorse le investiamo. Anche nel 24/25 l'investimento aumenterà, a cui aggiungiamo il costo per il MIlan Futuro. Man mano che la società cresce allora cresce anche l'investimento sul mercato".

La strategia sui rinnovi. Risponde Cocirio. "L'anno scorso abbiamo rinnovato 10 contratti dei calciatori della Prima Squadra, penso che sia l'esempio migliore della strategia società nel trattenere i calciatori di maggiore talento".

Ancora sugli investimenti. Risponde Scaroni. "Credo di aver detto che negli ultimi due anni abbiamo fatto acquisti per 100 milioni, al netto di cessioni. Quindi vero esborso di cassa. Se facesse comparazioni con altri club siamo tra le prime posizioni. E siamo tra le prime posizioni perché abbiamo un buon bilancio: utile e investimenti vanno a braccetto, sono temi strettamente collegati. Per fare degli investimenti c'è bisogno di avere buoni bilanci, se avessimo bilanci in negativo allora non potremmo investire in un certo modo".

La previsione minima sui risultati in Champions. Risponde Cocirio. "Una premessa: le assunzioni di budget non rappresentano l'ambizione sportiva della società. Nel budget di quest'anno abbiamo il raggiungimento dei playoff, ma ci aspettiamo di tutti di fare meglio sicuramente".

Cambio di programma sulle plusvalenze? O Tonali un caso isolato? Risponde Cocirio. "Non abbiamo necessità di cedere giocatori, sono situazioni opportunistiche che vengono valutate caso per caso in base alle offerte che riceve il Club. Abbiamo possibilità di scegliere proprio grazie ai bilanci".

La situazione con AIMC. Risponde Cocirio. "Non c'è stata nessuna riduzione di tagliandi destinati ad AIMC, sono gli stessi concordati tra noi ed AIMC. Ci siamo incontrati la settimana scorsa, stiamo discutendo insieme le tematiche messe sul tavolo da AIMC. Cerchiamo di trovare un accordo che vada bene ad entrambe le parti".

Il potenziale accordo con il Congo. Risponde Scaroni. "Nel bel mezzo di negoziazioni teniamo un certo riserbo. La negoziazione è in corso ma l'accordo non è ancora finalizzato. È un'iniziativa che ha una parte commerciale ma una grande parte di iniziative sociali, in particolari con Fondazione Milan".

Alla luce di questi costanti aumenti del fatturato la fatidica soglia dei 500 milioni di euro quanto è vicina? Risponde Scaroni "Mi piacerebbe, ma io non ricordo di aver parlato di questa cifra. Se lo chiede a me non l'ho mai detto. In queste cifre conta da una parte il nostro sforzo ed il nostro lavoro, e dall'altra parte la performance in Champions League, è quella che ti permetta di migliorare in modo sostanziale il fatturato. Risultati sportivi ed economici vanno a braccetto". 

Pare che l'Agenzia delle Entrate valuti San Siro sui 200 milioni di euro... Risponde Scaroni. "Non mi metto a fare calcoli economici su ipotesi. Non si tratta di un assegno da 200 milioni da dare, è un tema complesso. C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo. San Siro, 3 o 4 mesi fa davamo tutti per morto per una impossibilità di far fronte al tema secondo anello. Questo tema l'abbiamo dietro di noi, ora possiamo guardare avanti. Ma non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi. Una volta finita questa analisi dovremmo fare 4 conti. Si immagini un percorso ancora lungo. Su San Siro ho ancora le ossa rotte da 5 anni di tentativi, mantengo sempre un certo tasso di preoccupazione. San Donato resta l'opzione al centro per il nostro stadio".

Quest'anno prevedete di avere un bilancio in equilibrio indipendentemente dalle plusvalenze? Risponde Cocirio. "Più o meno ci aspettiamo un range che può essere di un piccolo utile o una piccola perdina in assenza di grandi cessioni come quella di Tonali dell'ultimo anno".

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