Il difensore rossonero è ambizioso in vista della prossima stagione, ma intanto punta la Juve: "Vogliamo vincere sempre"
Fikayo Tomori non vuole accontentarsi e dopo aver visto sfumare lo scudetto la scorsa stagione fissa gli obiettivi per il Milan in vista del campionato che verrà. Una squadra forte, ambiziosa e con tanta voglia di vincere quella rossonera, col difensore che alla vigilia della sfida amichevole in tournée contro la Juventus suona la carica: "Vogliamo vincere tutte le partite, che siano amichevoli o partite vere. Domani vogliamo dimostrare chi siamo. Scudetto? Siamo il Milan e vogliamo vincere". E su Pulisic ha aggiunto: "Si sta trovando bene con la squadra e speriamo di avere una bella stagione insieme".
Intervenuto in conferenza stampa il numero 23 rossonero ha lanciato un chiaro messaggio: "Sentiamo in campo che abbiamo una squadra forte. Ci sono situazioni che dobbiamo migliorare. Con i nuovi giocatori è difficile avere subito una connessione perfetta sul campo. Vogliamo vincere ancora, non abbiamo fatto come volevamo l'anno scorso. Possiamo migliorare ancora. Siamo il Milan e vogliamo vincere. L'anno scorso non abbiamo vinto e quest'anno vogliamo farlo. Abbiamo dei nuovi giocatori, possiamo vincere secondo me. Sappiamo che qualità abbiamo".
E tra gli uomini di qualità c'è il confermato Leao e il neo acquisto Pulisic: "Rafa sta diventando un uomo, certo che lo ascoltiamo quando parla. Sono contento che possiamo vedere questa sua maturità, spero che possa portare questa mentalità sul campo. Pulisic anche al Chelsea faceva del suo meglio. Contro il Real ha dimostrato di poter fare sempre la differenza, ma è sempre stato così. Si allena bene, si trova bene nel gruppo. Si sta allenando bene".
Dopo la prima amichevole persa contro il Real, con il difensore protagonista con un gol e di un errore difensivo, ora tocca al match contro la Juventus: "Vogliamo vincere tutte le partite, che siano amichevoli o partite vere. Domani vogliamo dimostrare chi siamo. Non siamo ancora a un livello alto ma ci siamo vicini. Il campionato inizia tra poco e dobbiamo essere pronti, domani sarà una partita tosta perché è Milan-Juve. E vogliamo vincere, chiaro. La Juve è sempre in alto in classifica, negli anni che sono stato qui abbiamo giocato bene e ho segnato due gol. Domani spero di farlo ancora. Vogliamo fare una prestazione di alto livello. Con il Real Madrid abbiamo giocato bene nel primo tempo e meno nel secondo tempo, domani vogliamo imparare da quegli errori e fare due tempi di livello per fare una prestazione importante".
E l'obiettivo scudetto sembra essere a portata di mano per i rossoneri secondo Tomori: "Vogliamo vincere trofei. L'anno scorso non abbiamo vinto e questo ci dà ancora più fame e consapevolezza per quest'anno. Abbiamo fatto diversi acquisti che possono aiutarci. Ora siamo concentrati sulla partita di domani, affronteremo il tutto come sempre partita per partita. Siamo concentrati solo su di noi. Sappiamo che abbiamo una squadra forte, siamo il Milan e vogliamo vincere. Ci sono altre squadre che hanno la nostra stessa ambizione, quindi in questo momento siamo concentrati solo su di noi. Abbiamo una squadra forte, dobbiamo cercare di fare le cose giuste per vincere. Chi sta fuori può parlare come vuole, noi siamo concentrati solo su di noi".
Poi, rispondendo alle domande sul ritiro di Ibrahimovic e il nuovo ruolo da leader, il 23 rossonero ha sottolineato: "Mi piace comunicare un sacco, fuori e dentro il campo. Quando sono arrivato c'erano tantissimi giocatori giovani e ci hanno aiutato, ora voglio fare la stessa cosa con i nuovi. Anche per quanto riguarda la lingua. Mi piace questo ruolo, mi fa piacere aiutare i nuovi ad ambientarsi, voglio fare del mio meglio per aiutare la squadra. Nella mia posizione sul campo devo parlare molto. Abbiamo tanti leader ma in modi diversi, ci sono persone come Calabria e Theo. Anche Giroud parla molto, c'è Maignan che è sempre un professionista, sempre concentrato sulla partita. Sempre concentrato. Abbiamo giocatori che sono leader ma in modo diverso. Io cerco sempre di parlare sia in campo che fuori, cercando di dimostrare ai nuovi giocatori che siamo una famiglia. Cerco di aiutare e di fare il più possibile".