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Contro la Lazio arriva la terza sconfitta di fila in un clima di durissima contestazione: il Diavolo è nono fuori da tutto
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Il Milan è sempre più una polveriera, la cura Sergio Conceiçao ha smesso da tempo di funzionare ma sul banco degli imputati non sale solo il tecnico portoghese, che pagherà con l'addio a fine stagione (se non prima). I tifosi, da giorni sul piede di guerra, non hanno risparmiato nessuno, a partire dalla dirigenza e in particolare il patron Gerry Cardinale, invitato ripetutamente a vendere la squadra. Il fallimento del progetto di Ibra, Moncada e Furlani è sotto gli occhi di tutti, la classifica è impietosa e vede il Diavolo al nono posto fuori dalla zona Europa con soli 41 punti in 27 giornate, a -9 dal quarto posto della Lazio e a -4 dal settimo della Fiorentina, con il problema in più del sorpasso della Roma. Di questo passo è davvero concreto il rischio di un anno senza coppe europee. E nemmeno la vittoria della Supercoppa Italiana e un eventuale trionfo in Coppa Italia potrà salvare una delle annate più brutte e deludenti degli ultimi anni.
Il primo quarto d'ora di ieri a San Siro è stato l'emblema della stagione rossonera, una squadra spaesata e senza idee che ha concesso tantissimo alla Lazio, che ha avuto il torto di non approfittare subito delle debolezze e difficoltà psicologiche di Leao e compagni. Meglio, come già tante altre volte, la seconda frazione, quando Conceiçao per recuperare ha deciso di mandare all'aria ogni piano tattico e di inserire più giocatori possibili in attacco. Quando gioca sui nervi, la squadra crea e si fa pericolosa (vedasi il pareggio di Chukwueze), ma è tanto brava a correre in avanti quando deficitaria quando deve recuperare, un problema grave a cui l'allenatore portoghese non ha ancora trovato una soluzione.
Passando ai singoli giocatori, il tanto osannato mercato di gennaio si sta rivelando altrettanto deludente come quello estivo: Gimenez si è spento dopo un buon avvio con la nuova maglia, Walker si limita al compitino e nulla più, tanto che a Manchester sponda City non si stanno di certo strappando i capelli dalla disperazione, a Joao Felix manca sempre la scintilla mentre Sottil e Bondo sono due semplici comprimari. Il problema grosso è che il solo Reijnders gioca su buoni livelli confermando l'ottima stagione, mentre Pulisic si è un po' perso e Leao va sempre a sprazzi. Chukwueze, che fino a qualche settimana fa aveva le valige in mano, sembra solo la mossa della disperazione. Per non parlare della difesa, dove a turno ne combinano sempre qualcuna: ieri è stato Pavlovic a farsi cacciare per un brutto fallo proprio nel momento migliore del Milan. Con i se e con i ma non si scrive la storia, ma di certo questa stagione è un capitolo davvero doloroso e da archiviare al più presto.