Lo svedese non sarà in campo per via dei guai fisici che lo tormentano, ma il popolo rossonero tributerà il giusto omaggio all'uomo che ha riportato lo scudetto in città
di Angiolo RadiceSembrava davvero indistruttibile, inarrestabile, ma dopo aver sempre regalato e ricevuto certezze stavolta è stato tradito dal suo fisico. La storia è al tramonto, il mito mai, Zlatan Ibrahimovic e il Milan si lasceranno tra poco per mancanza di garanzie sulla possibilità di poter essere impiegato per un numero consistente di appuntamenti. Un addio che non potrà mai essere definito traumatico perché il Milan ha dato tutta la fiducia a Ibra e lui ha sempre ripagato il club con prestazioni e titoli anche quando i segnali di cedimento, vista l'età, si presentavano con più frequenza come nel caso dello scudetto dell'anno scorso, 11 anni dopo l'ultima volta ("Italia è Milan").
Dal gennaio 2020, da quel bis rossonero che aveva riacceso un amore mai finito nonostante i passaggi a Parigi e Manchester e il volo oltreoceano a Los Angeles, è riuscito a riportare il Milan in Champions e poi sul tetto d'Italia.
Dentro il campo, nonostante i tanti stop, e fuori come punto di riferimento per tutto l'ambiente, anche quest'anno tra le difficoltà si è preso la sua bella fetta di gloria mettendo a segno il gol più anziano della storia del calcio italiano stabilendo un record che sarà complicatissimo da battere.
La promessa è che continuerà a giocare, l'addio al popolo rossonero sarà solo una parte del suo libro dei bei ricordi. Il Monza lo tenta, a ottobre gli anni saranno 42, ma finché non conosceremo la sua prossima tappa, siamo certi che uno come lui ci mancherà.