Elliott aspetta il bonifico dell'ultimo prestito da 32 milioni: se non verrà pagato, si prenderà il club. Intanto spunta un altro misterioso asiatico
Il tempo scorre e non è mai stato lento come oggi. Tra voci che si rincorrono e potenziali acquirenti che spuntano come funghi, l'unica certezza di casa Milan è che Yonghong Li deve versare entro la giornata 32 milioni (più interessi) a Elliott se vuole restare in sella al club. Di qui non si esce, perché il fatidico giorno della scadenza del prestito acceso per l'aumento di capitale, necessario per l'iscrizione al campionato e le spese vive del club, è arrivato. Non si va oltre. Oggi o mai più. Dentro o (finalmente) fuori.
Non è dato sapere se il numero uno rossonero abbia trovato o meno i soldi da bonificare a Elliott. E nessuno ha fin qui comunicato l'effettuato pagamento. Però dalla tarda serata di ieri si parla di un Li pronto a pagare per poi rivendere il Milan alle sue condizioni. A Commisso? A Ricketts? A Ross? Macché, a un nuovo Mister X asiatico. "L'ignoto uno" del Sol Levante. Il tutto camminando sul filo di una continuità che si attorciglia nel mistero. Poca chiarezza, per ora, anche perché, scrive il Corriere della Sera, la trattativa sarebbe stata condotto nel riserbo più totale. Una discrezione particolarmente gradita all'attuale proprietario che, anche per questo - ma sono i soldi ovviamente a fare la differenza -, sembrerebbe pronto a chiudere in brevissimo tempo. Uno o due giorni, addirittura.
Ma oggi come mai è necessario fare un passo alla volta e un passo alla volta significa innanzitutto capire se Li sarà nuovamente in grado di respingere l'assalto di Elliott. Il fondo di Singer attende fiducioso gli eventi, sapendo di uscirne in ogni caso vincitore. Con il Milan in mano o con l'ultimo debito saldato. Intanto gli uomini Elliott sono già pronti a far scattare le pratiche per l'eventuale escussione del pegno e, crediamo noi, hanno già in mano l'acquirente. Nel frattempo, dovesse saltare l'attuale proprietà, sono pronti a versare nelle casse rossonere quanto serve per il mercato. Insomma, Singer non ha alcuna intenzione di lasciare che il Milan si ridimensioni sportivamente e, di conseguenza, economicamente. Ma siamo ormai agli ultimi granelli di sabbia della clessidra. Dentro o fuori: Li non ha alternative.