Scaroni: "San Siro ha fatto il suo tempo". Antonello: "San Siro ristrutturato perderebbe l'anima"
Il nuovo stadio di Milan e Inter a San Siro è un passo più vicino. I due club presentano al Politecnico Bovisa i rendering finalisti per il nuovo impianto a Milano, uno dello studio di architettura americano Populous e l'altro del consorzio italoamericano Manica-Cmr Stadium. Lo stadio vincitore prenderebbe il posto dell'attuale Meazza e nella presentazione dei progetti verranno presi in considerazione anche i piani di riqualificazione dell'area di San Siro, aspettando il parere positivo del Comune sulla dichiarazione di pubblica utilità del progetto.
Quello presentato da Populous richiama le guglie del Duomo con un gioco di vetri e luce per un impianto che potrà accogliere 60-65mila spettatori. Dell'altro, quello di Manica-Cmr Stadium, presenta forme più classiche con un doppio anello nella struttura. Entrambi i progetti ipotizzano grattacieli e aree commerciali nella zona adiacente l'impianto.
MILAN, SCARONI: "AFFEZIONATI A SAN SIRO, MA HA FATTO IL SUO TEMPO"
Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato durante la presentazione dei rendering per il nuovo stadio San Siro a Milano: "Siamo affezionatissimi a San Siro ma ha fatto il suo tempo. Per la città di Milano cogliere l'occasione di un nuovo stadio è il modo per rinnovare una zona della città che si anima solo in occasione delle partite. Dobbiamo cogliere l'occasione a Milano per procedere sulla strada del nuovo, per un quartiere che vive 365 giorni l'anno. E' un investimento da 1 miliardo di euro e verrà fatta una nuova area green e sostenibile. Il nuovo stadio avrà meno impatto visivo e l'acustica all'esterno sarà minore del 60%".
"Vogliamo uno stadio moderno, funzionale e tecnologico e al suo fianco un nuovo distretto funzionale che possa essere vissuto per 365 giorni all'anno. I vantaggi della nostra proposta sono: ci sarà molto più verde, sarà più sostenibile e ci sarà un minor impatto visivo e acustico. Lo stadio sarà più basso: adesso è 68 metri, i due progetti prevedono invece 30 m di altezza. Sarà uno stadio chiuso e quindi più amico di chi vive intorno e dell'ambiente"
INTER, ANTONELLO: "PROGETTO PER LE NUOVE GENERAZIONI. SAN SIRO RISTRUTTURATO PERDEREBBE L'ANIMA"
E' intervenuto anche l'ad dell'Inter Alessandro Antonello: "Sia Inter che Milan nell'affrontare questo progetto ha scelto di addentrarsi dentro la propria città, puntando sull'innovazione senza dimenticare la tradizione della nostra città. Milano negli ultimi anni ha evidenziato una dinamicità tipica delle grandi capitali europee. La città è cambiata radicalmente nelle sue zone, inserendosi sempre nella tradizione. Abbiamo puntato su un progetto che si inserisse nella visione di Milano 2030. I progetti che si vedono oggi si inseriscono nei progetti del comune. Due proprietà internazionali hanno voluto investire nella nostra città, nel nostro paese, con un progetto che si rivolge alle generazioni future".
"La ristrutturazione di San Siro sarebbe un lavoro troppo grande, tutto il primo anello è da rifare e un San Siro ristrutturato perderebbe la sua anima e sarebbe irriconoscibile, inoltre uno stadio ristrutturato avrebbe una capienza inferiore ai 60mila posti e non verrebbe risolto il problema della tribuna arancio che rimarrebbe di difficile accesso e con pochi servizi. Inoltre una ristrutturazione prevederebbe un cantiere con un impatto negativo sul rendimento delle due squadre che dovrebbero spostarsi in altre città per giocare".
IL SINDACO SALA
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato in Triennale sul nuovo stadio di San Siro. “Sono nostalgico di San Siro, ma dico si all’innovazione con il rispetto delle regole. Inter e Milan devono essere trasparenti, io non ho visto i progetti e non li voglio vedere, non dev’essere la politica a giudicare. Inter e Milan chiedono di sfruttare le aree circostanti, pubbliche, per sostenere l’investimento e su questo ci sarà la discussione, tra il loro interesse e quello della città. Si al progetto, ma con le nostre regole. Sto dialogando con le squadre. Mi auguro che non si arrivi allo spostamento a Sesto San Giovanni. Lo stadio si identifica con la città, la location è importante”, ha detto.