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L'ANALISI

Tra infortuni, Covid e vecchie certezze il Milan riprende la corsa

I rossoneri, dopo la vittoria con il Torino, sono arrivati a quota 40. Hanno fatto meglio solo nel 2003-04 e fu scudetto

10 Gen 2021 - 09:41

Nel bicchiere mezzo pieno ci sono i tre punti, il rientro di Ibrahimovic e Calhanoglu, la testa della classifica e la prestazione del primo tempo. In quello mezzo vuoto i nuovi infortuni (Tonali e Diaz: trauma contusivo al polpaccio per il primo e alla caviglia per il secondo), la squalifica di Leao e la prestazione della ripresa. Quello che contava veramente, comunque, era riprendere la corsa dopo la sconfitta con la Juve e il Milan ha centrato l'obiettivo. 

Con Rebic e Krunic ancora fuori per Covid, Bennacer sempre ai box e Ibra e Calha solo in panchina, non era semplicissimo riprendersi dalla batosta, soprattutto psicologica, dell'Epifania. E non lo era anche per l'avversario, un Torino assetato di punti e ben assestato in fase difensiva. Certe giocate mandate a memoria, però, riescono a sopperire a qualsiasi assenza e crisi esistenziale. Il gol di Leao è l'esempio più concreto con Theo Hernandez, tornato ai suoi livelli, che taglia da sinistra palla al piede, tocca in verticale per Diaz che manda in porta il giovane portoghese. 

Esterni bassi che entrano dentro il campo, quelli alti e il trequartista che cercano gli scambi ravvicinati, spesso di prima, e lo sfruttamento ossessivo della profondità, sono le chiavi per capire questo Milan e il suo posto in classifica. I numeri, in ogni caso, non mentono. Sono 40 i punti ottenuti finora: dopo 17 giornate, nell’era dei tre punti a vittoria, i rossoneri hanno fatto meglio solo nella stagione 2003/04, quella dello scudetto di Ancelotti.  Il Milan ha segnato almeno due gol in 16 partite in questo campionato: nella storia del girone di andata della Serie A c'era riuscita solo l'Inter nel 1949/50 e nel 1950/51. Guardando al valore della rosa e ai tanti problemi vissuti finora, una delle imprese migliori del calcio italiano. 
 

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