Stefano Pioli affronta i temi della sfida di San Siro contro i rossoblù di Blessin
Dopo due 0-0 consecutivi in campionato, il Milan deve tornare a vincere se vuole ancora puntare allo scudetto. "Siamo tornati ad essere competitivi - ha commentato Stefano Pioli alla vigilia del match contro il Genoa -, ma dobbiamo fare tutti l'ultimo step per diventare vincenti". Lo scudetto resta alla portata: "La squadra è concentrata e motivata, ma dobbiamo ritrovare il guizzo giusto negli ultimi metri".
LE PAROLE IN CONFERENZA
Da 10 anni il Milan non aveva tanti punti in campionato: col Genoa ci saranno 65mila spettatori. Vi siete meritati la presenza costante dei tifosi?
Sono una nostra arma in più. Dobbiamo approfittarne per fare bene da qui alla fine.
Come arriva il Milan a questa sfida dal punto di vista morale?
Noi giochiamo per vincere e quando non ci riusciamo la delusione c'è, ma si deve trasformare in concentrazione e determinazione. Dobbiamo lavorare su quello che non va e ho visto un gruppo concentrato e motivato, sapendo di dover fare meglio.
Come stanno Rebic e gli infortunati?
Ibra non ci sarà. Recuperiamo Bennacer e Rebic che stanno bene e possono anche giocare dall'inizio.
Leao è diventato prevedibile e la vostra fonte del gioco passa da lì?
La squadra ci sta credendo per come sta giocando, con un calcio energico e provando a dominare le partite creando più dell'avversario. Dobbiamo crederci fino alla fine perché siamo forti e non siamo lì perché siamo fortunati, così come nelle ultime partite non abbiamo vinto non perché siamo sfortunati.
Non partecipo a discussioni intorno a Leao. Se siamo ancora in corsa su due fronti è perché tutti hanno dato il massimo. E' vero che i tecnici lo conoscono, ma lui ha le qualità per fare la differenza e se lo metteremo spesso nell'uno contro uno avremo fatto il nostro lavoro.
Che accoglienza ti aspetti a Kessie?
Sta bene ed è motivato, i tifosi staranno con noi fino alla fine.
Come racconteresti la stagione del Milan?
Non è il momento di fare dei bilanci perché so come cambieranno le valutazioni in base al finale. Al momento sono solo chiacchiere, noi dobbiamo restare in lotta per lo scudetto fino all'ultima giornata.
Il Milan ha due punti in più dell'anno scorso: dove siete migliorati?
E' una conferma che siamo tornati a essere una squadra competitiva, ma che manca l'ultimo step per diventare dei vincenti.
Cos'è successo nella gestione di Ibrahimovic? Il suo futuro?
Non deve essere per forza qualcosa che non ha funzionato. In questo momento il suo ginocchio ne ha risentito, ma non ci sono scelte sbagliate. Non credo che questi cambi la valutazione sul suo futuro, ma sicuramente farà la scelta migliore.
E' più facile gestire una squadra che segna poco ma non prende gol o viceversa?
Noi dobbiamo vincere, per farlo non prendere gol ti aiuta. Se non subiamo reti è perché la squadra lavora bene. Così come se non si segna non è solo colpa degli attaccanti.
Hai pensato a soluzioni alternative in attacco?
Abbiamo già un piano A e un piano B per la partita di domani per essere più imprevedibili.
L'organizzazione difensiva del Genoa ti preoccupa?
Ovviamente studiamo tanto gli avversari in preparazione alla partita. Il Genoa al di là della sfida contro la Lazio, è una squadra che difende molto bene. Abbiamo preparato delle mosse.
Potrebbe giocare Saelemaekers terzino?
Quella è una soluzione, più a partita in corso che dall'inizio. In questo momento le assenze di giocatori esperti come Ibra, Kjaer e Florenzi pesa perché sanno come si gestisce questa situazione. Ho fiducia nei miei ragazzi, ma sappiamo che serve fare qualcosa in più.
Il fatto di prendere pochi gol può essere decisivo?
Deve esserlo, ma essendo più concreti in attacco.
Tra le tre in corsa per lo scudetto chi sta meglio?
Noi stiamo giocando bene, ma si giudicano solo i risultati. Sugli altri sinceramente non li guardo con molta attenzione.
Si può alzare l'asticella?
Vedere il bicchiere mezzo vuoto in questo momento mi è difficile. Vogliamo battere il Genoa perché abbiamo le qualità per farlo, poi i conti si fanno alla fine.
Il suo Milan ha quasi sempre segnato due gol a partita con un modo di giocare con spazi davanti: le squadre ora si chiudono meglio, dipende solo da questo?
Non esistono squadre al mondo che superano facilmente avversari piazzati davanti alla propria porta. A Torino gli spazi c'erano, mentre col Bologna no. Abbiamo migliorato diversi dati nelle ultime partite, ma non abbiamo trovato la perfezione per sbloccare la partita e avere più spazi in transizione.
Come si spiega il calo di rendimento di Diaz?
Sicuramente ha avuto un calo di condizione, a prescindere dal Covid. Ha fatto anche delle altre buonissime partite, ma Brahim ha qualità e sarà importante.
Quanto l'assenza di Ibrahimovic ha cambiato i tuoi piani?
Ovviamente averlo o meno fa differenza, specialmente nelle sfide in cui ci sono pochi spazi e sei costretto ad alzare i palloni in area. Abbiamo altri giocatori che possono fare bene.