L'orario del decesso non torna, dubbi sulle modalità di assistenza in casa per il Pibe de Oro
Mentre il mondo del calcio - e non solo - sta ancora piangendo la morte di Diego Armando Maradona, dopo l'ultimo saluto al Pibe de Oro incongruenze, interrogativi e situazioni poco chiare riguardanti le ultime ore di vita del "Diez" stanno prendendo il sopravvento. Troppi i dettagli che non tornano tra le ricostruzioni ufficiali della polizia e le testimonianze e per fare chiarezza in Argentina è stata aperta una indagine.
L'ex medico di Maradona, Alfredo Cahe, se l'é presa contro le modalità scelte per assisterlo dopo le dimissioni, "inopportune" secondo il dottore, e anche su questo si indagherà. Ma il primo grosso punto interrogativo che si sta disegnando in Argentina riguarda l'orario del decesso di Diego Armando. Al contrario di quanto sostenuto nei primi momenti, cioè di una morte intorno alle 12 ora locale dopo la colazione, magistrati e periti hanno ipotizzato l'ora del decesso intorno all'alba. Lo psicologo e lo psichiatra che lo avevano in cura lo avrebbero trovato senza vita alle 11.30, cozzando con la ricostruzione dell'infermiere di turno quella notte che assicura di averlo lasciato dormiente, ma con respirazione regolare, alle 6.30 al cambio turno.
L'altra questione da chiarire riguarda i "tempi di intervento" prolungati secondo l'avvocato di Maradona, Matias Morla. Le ricostruzioni dal centralino però provano il contrario, non la mezz'ora abbondante per l'intervento bensì 12 minuti in totale dalla chiamata all'arrivo sul posto. In ogni caso c'è anche da capire chi, come e quando avrebbe messo in giro la voce della colazione avuta dal Diez quella mattina, situazione mai avvenuta.
Le indagini inoltre dovranno fare chiarezza sulle modalità con cui Maradona sarebbe stato assistito. "Inadeguate" per l'ex medico e approssimative secondo le testimonianze di primi soccorsi. Con lui tutto il giorno c'erano l'infermiera, il nipote Johnny e l'amico Maxi Pomargo, ma resta da capire perché lo stesso Diez sia stato lasciato da solo per tutta la notte e per quale motivo, visti i noti problemi cardiaci, non ci fosse in casa un defibrillatore e uno specialista pronto a intervenire in caso di emergenza.
Questi e altri interrogativi saranno al vaglio delle autorità che proveranno a capire se per Maradona sia stato fatto tutto il possibile o se questa volta, le decisioni di chi gli è stato vicino, gli sono stati fatali per negligenza e approssimazione.