Il tecnico portoghese ha criticato pesantemente gli avversari alla vigilia della sfida di Europa League con i Rangers Glasgow
di Marco Cangelli© Getty Images
José Mourinho non è mai banale, tanto meno quando c'è da parlare di arbitri e dirigenti federali. Dopo esser stato squalificato per le accuse lanciate al termine della sfida contro il Galatasaray, il tecnico del Fenerbahce è tornato ad attaccare l'altro club di Istanbul spiegando come la pena sia frutto in realtà di un legame che va ben oltre le vicende di campo.
"Dopo il derby con il Galatasaray sono stato squalificato per quattro giornate. Il giorno stesso è uscito che il presidente del comitato disciplinare stava festeggiando con la maglia del Galatasaray. Dopo 10 ore la mia squalifica è passata da quattro a due giornate. Questo deve farvi capire la dimensione di ciò che è successo - ha spiegato Mourinho ai microfoni di Sky Sports Uk prima di rincarare la dose in un'intervista a TNT Sport -. Qui in Turchia non si tratta soltanto di una rivalità calcistica, bensì di un sistema dominato da un solo club, che determina il campionato. Non ha un buon odore (ha sottolineato ridendo, NdR). Il Fenerbahce è un club che sta cercando disperatamente di spezzare il dominio del Galatasaray, ma non si tratta di un dominio calcistico quanto semmai di un sistema dominante. E ciò rende il nostro lavoro davvero complicato. Io lavoro per un grande club, un club trasparente e pulito, che vuole vincere e ripulire il campionato turco nella maniera più giusta”.
In vista della sfida di Europa League contro i Rangers Glasgow, Mourinho ha fatto il punto su chi potrebbe vincere il titolo considerato soprattutto che ai quarti potrebbe arrivare la Roma. Tuttavia il tecnico portoghese non sembra dare grandi chance alla sua ex squadra: "Chi vincerà la coppa? Sicuramente le ritrovi quando guardi ai due club inglesi, Manchester United e Tottenham, ma anche l'Athletic è un top-team e vorrà giocare la finale in casa. Ci sono grandi club ancora nel torneo, perciò noi pensiamo per ora soltanto ai Rangers. Se dovessimo passare ai quarti di finale, allora potreste cominciare a sognare un pochino, ma con 16 squadre ancora in corsa la strada è molto lunga”.
Sempre con la sua proverbiale umiltà, Mourinho non nasconde di esser cresciuto negli ultimi anni e puntare ancora in grande: "Sono cambiato in meglio. Penso di essere un allenatore migliore rispetto al passato, con maggiore esperienza e al quale tutto sembra come un déjà vu. Penso meno a me stesso e di più agli altri, ai miei giocatori, ai miei dirigenti, ai tifosi del mio club. Mi sento decisamente meglio ora, rispetto a prima. Sicuramente sono cambiato fisicamente ma, come allenatore, penso di essere migliore rispetto al passato”.