"Abbiamo riscoperto i rapporti umani che sono fondamentali per il nostro modo di lavorare. Cerco di apprendere il più possibile dal maestro"
Davide Ancelotti ha un cognome ingombrante, ma accanto al padre si sta facendo le ossa in panchina. "Si dice che l'allievo debba superare il maestro, nel mio caso l'allievo cerca di apprendere il più possibile dal maestro, superarlo è difficile - ha spiegato a Radio Kiss Kiss Napoli -. E' la miglior scuola che io possa avere, soprattutto nella gestione dei momenti difficili". Poi sull'esperienza in azzurro: "Napoli ha dato nuova benzina a mio padre per la sua carriera, è un tecnico nuovo".
Sul lavoro tra padre e figlio non sempre funziona tutto alla perfezione. Ma tra Davide e Carlo il discorso è diverso e le dinamiche familiari non sembrano incidere a livello professionale. "Con papà ho un rapporto straordinario, ho la fortuna di lavorarci insieme e non è una cosa da tutti, è importante coltivare questo rapporto tutto il giorno, siamo bravi a scindere il nostro rapporto famiglia-lavoro, perché a Castel Volturno io sono un suo assistente, mentre a casa sono solo Davide", spiega il figlio del tecnico azzurro. "E' anche vero che io non ho barriere con lui, posso dirgli le cose che gli altri assistenti non possono dirgli in modo diretto - aggiunge -. Non mi ha mai sgridato, non abbiamo mai litigato, forse perché abbiamo un carattere simile: non ci piace il conflitto, cerchiamo sempre di gestirlo in maniera diversa e non arrivare allo scontro". E per chiarire il concetto, usa un esempio: "Abbiamo discusso sulla posizione di Fabian Ruiz, all'inizio si giocava col 4-3-3 e io lo volevo a destra, a piede invertito per avere un ventaglio di gioco più ampio, mentre lui lo voleva a sinistra, perché può giocare bene anche lì. Fabian gioca bene a calcio e quelli così possono giocare in tanti ruoli, emergendo ovunque".
Due teste che lavorano nella stessa direzione, verrebbe da dire. E soprattutto con gli stessi obiettivi. "Ci piacerebbe rimanere tanto tempo a Napoli, qui abbiamo riscoperto i rapporti umani che sono fondamentali per il nostro modo di lavorare - ha spiegato Davide -. Questo ha dato a mio padre nuova benzina per la sua carriera, io direi che l'ultimo anno abbiamo visto un allenatore che gli altri anni non abbiamo visto". "Venivamo da un'esperienza come quella a Monaco di Baviera dove l'ambito lavorativo è scisso dai rapporti interpersonali, qui è l'opposto e per il suo modo di lavorare gli permette di rendere al meglio - ha precisato -. La dote fondamentale che ha è l'equilibrio, non perde mai di vista l'obiettivo anche se ha la tempesta intorno". "La voglia di vincere c'è ovunque siamo stati, lui ha sempre avuto voglia di vincere - ha aggiunto -. Penso che con l'esperienza che ha possa dare qualcosa a questo gruppo che ha la piena disponibilità di apprendere la ‘mentalità vincente’". "Il gruppo di questa squadra è speciale, arrivava da un modo di calcio meraviglioso, e si è reso disponibile e curioso nell'apprendere un nuovo modo di giocare, e sono comunque riusciti a mantenere dei buoni risultati - ha continuato Davide, elogiando il lavoro dello staff azzurro e l'ambiente-. Ci sono tante cose che ti spingono a dire che Napoli è il paradiso, qui si è felici, ho deciso di vivere più in città ovvero a Chiaia dove mi trovo molto bene. Papà invece ha optato per una casa un po' più in alto".
Poi qualche considerazione sulla squadra e sugli obiettivi stagionali. "Abbiamo questi 2 obiettivi che sono consolidare il secondo posto e andare più avanti possibile in Europa League, ce li giochiamo in questo mese e quindi sappiamo che sarà un periodo molto importante e ci sono tanti bei segnali, il gruppo sta rispondendo bene e abbiamo qualità - ha spiegato l'assistente di Carletto -. Arsenal-Napoli è affascinante per gli amanti del calcio, perché è divertente da vedere e penso che sia proprio una qualificazione alla pari in due ambienti straordinari per giocare a calcio. La gente si divertirà, noi un po' meno perché dobbiamo vincere". "Tutti i giocatori davanti sono in una buona condizione, Dries ha giocato in modo eccezionale contro l'Udinese e Younes ha dimostrato tutte le sue qualità ed è una freccia in più che abbiamo da giocarci - ha proseguito -. Il calcio non è uno sport come l'atletica dove hai un appuntamento preciso da preparare, bisogna essere sempre al top durante tutto l'anno, siamo in una buona condizione e lo siamo stati per tutta la stagione, lo dimostra il fatto che facciamo tanti gol nei finali di partita. Si deve mantenere sempre l’80-85% di condizione durante tutto l'anno".