Il tecnico sta trascinando il Napoli nelle zone altissime di classifica, ma non è contento
La vittoria sul campo del Genoa, 2-1 con il suo Napoli, è stata la numero 150 in carriera in Serie A. Antonio Conte però di festeggiare al fischio finale non ha avuto la minima intenzione e anche nelle parole a caldo il sorriso per questo traguardo non è nemmeno stato abbozzato. Al Ferraris si è visto il miglior Napoli della stagione, creatura quasi perfetta del lavoro messo in campo dal tecnico e dal suo staff in questa nuova avventura in carriera; una bellezza tracotante, ma svanita in appena quarantacinque minuti. Inaccettabile per un perfezionista come Conte, per un vincente come raccontano i numeri.
Non è un caso che Conte sia l'allenatore di questa Serie A con la media punti in campionato più alta con 150 vittorie in 220 panchine, se il tecnico salentino è ai massimi livelli da più di un decennio è anche per la mentalità del lavoro sul campo e per gli standard richiesti a tutti, se stesso in primis. "Ho sempre voglia di migliorarmi, il mio obiettivo è sempre fare meglio del giorno prima". Un mantra ripetuto anche a Genova dove la delusione per un secondo tempo da paura del suo Napoli ha rischiato di compromettere una partita che sembrava già vinta. Troppo in una situazione equilibrata come quella in questa Serie A, bluff a parte sullo scudetto.
ALLA RICERCA DELLA SOLIDITA'
Se il Napoli è uscito dal Ferraris con la borsa piena di punti lo deve in buona parte alle parate di Meret nella ripresa. In attesa di capire il futuro del portiere con un contratto in scadenza a fine stagione e non ancora rinnovato, l'estremo difensore ha nascosto sotto al tappeto qualche scricchiolio della fase difensiva del Napoli che nella prima parte del campionato non si sentiva.
Contro il Genoa il Napoli ha subito gol per la terza partita consecutiva in Serie A, tante volte quante nelle precedenti 11 nella competizione. Allo stesso tempo però con soli 12 gol al passivo nelle prime 17 partite di questo campionato, la formazione di Conte ha registrato il miglior risultato dell'era De Laurentiis eguagliando la stagione 2017/18 con Maurizio Sarri alla guida.