L'allenatore dei padroni di casa schiera la squadra titolare, quello ospite rimette in panchina Noslin, l'eroe di Coppa Italia
Nel calcio che trita tutto in poche ore ci sta anche di doversi affrontare di nuovo dopo soli tre giorni. Napoli e Lazio si ritrovano, questa volta in campionato e al 'Maradona', con il ricordo del trionfo biancoceleste ancora freschissimo. Solo che le condizioni cambiano, oltre che gli interpreti. Saranno ben diciannove i giocatori diversi rispetto alla sfida dell'Olimpico in Coppa Italia. Conte, poi, ha fatto abbondantemente capire quali siano le sue priorità e, con il ritorno di quella che ormai è considerabile la formazione tipo, sbatte in faccia alla Serie A la voglia di tornare in vetta.
Giovedì sera ha sofferto le giocate, uniche e implacabili, della Lazio di Baroni. Le azioni in velocità palla a terra, con inserimenti velocissimi soprattutto sulle corsie esterne, sono difficili da leggere e affrontare perché abbinate a movimenti costanti che obbligano gli avversari a fare delle scelte in una frazione di secondo. Ancora più complicato quando non hai la squadra titolare e quegli automatismi naturali che sgorgano spontanei tra chi gioca spesso insieme. Noslin, l'eroe di tre sere fa, ritorna in panchina, pronto a dare il cambio a qualcuno all'interno di quel quartetto offensivo che ruota uomini e posizioni. Questa volta ci saranno Isaksen e Zaccagni sulle fasce con Dia alle spalle di Castellanos ma è sicuro che, a partita in corso, troveranno spazio l'olandese autore della tripletta in Coppa Italia, Tchaouna e l'inossidabile Pedro. C'è però un reparto senza troppi ricambi, quello che comprende i due davanti alla difesa. Oltretutto non ci sarà lo squalificato Rovella. Di fianco a Guendouzi è facile quindi immaginare la presenza di Dele-Bashiru.
Nel Napoli, invece, stop al turnover e ritorno ai titolari, come detto. Davanti a Meret, insomma, la linea a quattro con Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera, i tre centrocampisti Anguissa, Lobotka e McTominay e il tridente Politano-Lukaku-Kvaratskhelia. Conoscendo l'attenzione ai particolari di Conte è facile prevedere che abbia passato molto tempo, al video e sul campo, per vedere e correggere gli errori di posizione e atteggiamento visti contro i biancocelesti.