Il tecnico salentino è intento a spazzare via le pressioni e a mantenere calmo un ambiente che ha voglia di sognare
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De Laurentiis gli ha chiesto 'solo' di riportare il Napoli in Champions League al primo anno, ma Antonio Conte sta già andando oltre. E c'è già chi lo mette davanti a tutti nella lotta scudetto complice una Inter che zoppica in difesa. Gli azzurri hanno già alzato i giri e la mano del tecnico salentino, un vero e proprio martello, è evidente: i campani arriveranno alla sosta da primi in classifica. Qualcosa di impensabile poco meno di due mesi fa, quando Di Lorenzo e compagni uscivano con le ossa rotte dal Bentegodi di Verona.
Un inizio così non se lo aspettava nemmeno Conte, chiamato adesso a tenere a bada l'euforia di una piazza che ha voglia di tornare a sognare. Guardando i numeri, il 55enne leccese era partito così bene solo una volta alla guida dell'Inter. Era il 2019-2020, e dopo sette giornate i nerazzurri aveva messo da parte 18 punti (sei vittorie e una sconfitta). Due in più di oggi. Alla fine della corsa però, Conte arrivò secondo a -1 dalla Juventus. L'anno successivo, quello dello scudetto a Milano, il bottino non andò oltre quota 12 pt. Nella prima stagione alla Juve invece, quella conclusa da imbattuto e con il Tricolore alzato al cielo ai danni del Milan, i punti raccolti furono 13 dopo sette turni.
Conte, che ha rispedito al mittente ogni tentativo di pressione esterna da parte degli avversari (Cca' nisciun è fess), si giocherà tanto tra la fine di ottobre e i primi venti giorni di novembre. In rapida successione infatti, il Napoli affronterà Milan, Atalanta, Inter e Roma. Quattro sfide cruciali nelle quali Conte potrebbe anche essere chiamato a variare lo spartito degli undici titolare, fino a ora blindato.