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De Laurentiis: "Una nuova calciopoli? Nel mondo dello sport la sorveglianza è latente"

Il numero uno del Napoli: "Il calcio è malato dall'alto, ma non si vuole fare la Rivoluzione Copernicana"

05 Dic 2022 - 12:52

Presente alla presentazione del volume 'Codice di Giustizia Sportiva Figc' (edito da Giuffrè Francis Lefebvre) dell'avvocato della Federcalcio Giancarlo Viglione al salone d'onore del Coni, il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, ha fatto il punto sulla situazione del calcio in Italia rispondendo anche alle ovvio domande sull'indagine che ha colpito la Juventus? "Una nuova calciopoli? Non sta a me dirlo. Non sta a me stabilirlo. Io ho già detto che il calcio è malato dall'alto - ha detto -. E' malato dall'alto, perché quando uno non vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per andare ancora avanti con questa tipologia di campionato e non si vuole fare la Rivoluzione Copernicana perché... perché poi bisogna essere rieletti. Questo è un problema di tutti quelli che sono sottoposti a rielezione, nel mondo della politica, nel mondo dell'industria, nel mondo dei sindacati, nel mondo dello sport. E quindi nel mondo dello sport la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi magari delle antipatie è difficile trovarla".

E ancora: "Cosa mi aspetto dalla seconda parte di stagione del Napoli? Lasciamoli allenare lì in Turchia, sono sul mare, felici, contenti, sereni, tutti soddisfatti. Hanno visto anche Hamsik? E' una colonna del Napoli che rappresenta anche lui la mia storia napoletana, perché sono 18 anni che io sono con il Napoli e Hamsik è stato un capitano esemplare, un calciatore formidabile e una persona straordinaria, ce ne fossero come lui". 

Si torna a parlare di Superlega, può essere una soluzione?
"Mi dovete fare tutti quanti una cortesia, voi dovete andare su Netflix e ci sono quattro puntate su Fifa, guardatevi le quattro puntate su Fifa e così alle vostre domande vi dare da soli delle risposte...".  

Infine il nodo fiscale...
"Il governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta - ha concluso De Laurentiis - c'erano gli schiavi, voi credete che gli schiavi siano finiti? No, siamo tutti ancora schiavi, di una situazione chi più chi meno non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere dei pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese. Questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Qual è la panacea per far stare calmi e buoni tutti? Il calcio". "Lo Stato non è stupido, lo Stato lo sa - ha specificato -. Però lo ignora, perché altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti. Ci vuole pochissimo per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano". 

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