Il presidente, per il dopo Spalletti, ha tenuto conto delle idee di gioco dell'allenatore francese
Rudi Garcia torna in Italia dopo sette anni e mezzo. L'esperienza alla Roma si è chiusa nei primi giorni del 2016 dopo due stagioni e mezzo positive, anche senza titoli. Difficile però, ai tempi, strappare trofei alla Juventus cannibale di Conte, prima, e Allegri, poi. De Laurentiis lo ha scelto dopo un casting infinito e lo ha voluto perché, tra tutti i candidati, sembra il più adatto a proseguire l'esperienza spallettiana.
Innanzitutto la gestione del gruppo. Autorevole senza essere autoritario, come il suo predecessore. Sa mantenere buoni rapporti senza essere amico dei giocatori, come ricorda nel libro "Tutte le strade portano a Roma" edito da Mondadori. Quello che poi, probabilmente, ha convinto De Laurentiis, è il fatto che il francese manterrà il Napoli il più possibile fedele al sistema di gioco e ai concetti tattici di Spalletti. Il modo che la squadra ha ormai introiettato di gestire spazi, tempi e giocate rimarrà invariato. Qualunque allenatore intelligente, e Garcia lo è senza ombra di dubbio, farebbe lo stesso. La scelta peggiore sarebbe stata quella di prendere un tecnico integralista che avrebbe rischiato di rompere un giocattolo dai meccanismi perfetti.
Il francese si è messo in mostra con lo spettacolare Lille che, nel 2011, ha vinto la Ligue 1 mettendo in mostra un grande Eden Hazard. Il suo 4-3-3 si basava su una grande solidità difensiva e sulla velocità nel ribaltare l'azione sfruttando i tagli degli esterni offensivi. Nella Roma i concetti erano più o meno simili, con Totti centravanti arretrato a lanciare Iturbe e Gervinho sugli esterni. Il suo debutto fu impressionante, con 10 vittorie consecutive in campionato. Garcia sa anche adattarsi ai giocatori a disposizione. A Lione, per esempio, ha portato la squadra alle semifinali di Champions League eliminando Juventus e Manchester City prima di spaventare il Bayern, poi campione. Quella squadra giocava con un 3-5-2 chirurgico nelle ripartenze.
Il Napoli, insomma, resterà fedele ai concetti di Spalletti. Il modo migliore per mantenere intatta la forza dei campioni d'Italia.