Il ds azzurro: "Opzione a favore del club sul rinnovo del tecnico. Kvaratskhelia, la svolta dopo la guerra"
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Cristiano Giuntoli spiega come è stato costruito il Napoli scintillante visto sin qui in stagione: "Impegno, competenza e coraggio: qui c'è un progetto. Dopo il Covid abbiamo capito di dover aprire un nuovo ciclo: il monte ingaggi era insostenibile dinnanzi a una situazione che aveva ridimensionato ogni risorsa economica". Tra i colpi più azzeccati c'è ovviamente quello di Kvaratskhelia: "Lo seguivamo dai tempi di Ancelotti ma il Rubin Kazan ci aveva chiesto 30 milioni di euro. La guerra ha poi modificato la valutazione e ci siamo rifatti avanti quando Khvicha era passato alla Dinamo Batumi".
E poi ovviamente Kim, sul quale pende una clausola sul contratto: "Valida solo per l'estero - spiega il ds azzurro al Corriere dello Sport -. Non ha un valore fissato, dipende da variabili quali fatturato dell'eventuale acquirente. E comunque si può esercitare solo in una finestra di 15 giorni fissata per il prossimo luglio. Tutto questo in teoria visto che nella pratica noi siamo già proiettati alla ridiscussione di quei termini".
Non bisogna scordare Luciano Spalletti, in scadenza a giugno: "C'è sintonia totale con lui, partecipa in maniera attiva alla costruzione della squadra. Rinnovo? La società ha un'opzione a suo favore per un altro anno".
Infine Giuntoli racconta un retroscena-rimpianto di mercato: "Haaland. Avevamo già fatto il contratto col Salisburgo con l'accordo di pagare la clausola di 25 milioni di euro. Poi lui scelse il Borussia Dortmund e noi andammo su Osimhen che per noi era alla pari del norvegese".