"Dichiarazioni degli arbitri a fine partita? Sono certo che sarà una cosa che vedremo in futuro"
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In occasione del centesimo anniversario dell'AIA, Fabio Maresca ha rilasciato alcune dichiarazioni che confermano il suo legame viscerale con Napoli. "Ho sempre detto e ribadito che non avrei mai voluto cambiare sezione arbitrale - ha spiegato il fischietto partenopeo -. Sono nato a Napoli e spero di morire in questa città perché l'amo troppo". "Dichiarazioni degli arbitri a fine partita? Sono certo che sarà una cosa che vedremo in futuro - ha aggiunto -. Bisogna tener contro però che le vicende legate alla gara devono sempre passare prima per l’autorità del Giudice Sportivo".
Nel giro della Serie A dal 2016 e non sempre lontano da critiche e polemiche, Maresca ha poi parlato anche dell'apertura totale dell'Aia verso il mondo del calcio. "Personalmente non avrei alcun problema a mostrare le immagini delle mie gare e spiegare ai ragazzi giovani come non commettere più certi errori", ha dichiarato il direttore di gara.
Poi qualche battuta invece sulle problematiche relative alla gestione delle reazioni delle panchine durante le gare. "La gestione delle panchine è un elemento importante, ma è chiaro che nelle nostre logiche preferiamo avere il focus sul terreno di gioco - ha spiegato -. Prima in panchina c'erano sette calciatori di riserva, oggi sono dodici oltre allo staff. Questo determina un numero enorme di persone da dover controllare". "Dobbiamo renderci conto che gli allenatori sono emotivi, sono spesso ex calciatori - ha concluso Maresca -. E l'ultimo pensiero di un arbitro è quello di ammonire un giocatore dalla panchina".