Il tecnico azzurro sempre più in bilico dopo il pareggio di Udine: "Col Genk può arrivare la scintilla"
"Squadra lenta e involuta nel primo tempo, il momento resta complicato ma rimango positivo, martedì abbiamo una partita importante e può arrivare la scintilla per sbloccarci. Secondo tempo segnale positivo? Sì, ma il primo tempo è stato molto negativo". Così Carlo Ancelotti ha commentato il pareggio con l'Udinese, il settimo di fila in campionato che ne mette a grave rischio la panchina. "Non c'è alcuna spaccatura con la squadra - ha aggiunto -. L'ombra di Gattuso? Mi fido di AdL".
"Bisognava trovare una maniera di togliere questa apatia, mancanza di idee. Al di là dell'atteggiamento abbiamo anche spinto di più con i terzini - ha continuato Carletto analizzando la gara -. La preoccupazione in questo momento prevale su lucidità, chiarezza e coraggio". "Ho visto una squadra più sciolta nel secondo tempo, dobbiamo insistere lì - ha aggiunto -. Abbiamo preso un gol ridicolo! La partita è stata preparata molto nell'aspetto difensivo, abbiamo anche recuperato qualche palla ma invece di andare avanti siamo tornati indietro".
Poi qualche battuta sulla situazione nello spogliaotoio. "Nessuna polveriera. Sento parlare di squadra spaccata, problemi con l'allenatore, allenamenti blandi, tutto falso! - ha tuonato -. Non c'è nessun problema, la squadra sta bene, abbiamo cercato di rifocalizzare le cose sull'aspetto difensivo". "Nel calcio quando si fa bene è merito dei giocatori e quando si fa male è colpa degli allenatore - ha continuato Ancelotti -. Mi sento più coinvolto adesso rispetto a quando le cose vanno bene. Dobbiamo cercare di tirar fuori il meglio da questa squadra". "Abbiamo ancora partite importanti, martedì è un crocevia e non dobbiamo fare scherzi - ha proseguito -. Serve la faccia che abbiamo utilizzato in Champions che non è sicuramente quella del campionato".
Infine sul cambio di Insigne nell'intervallo: "Non aveva fatto bene come non avevano fatto bene altri. Ho cercato di modificare l'assetto mettendo la punta alta e forzando il gioco sulla sinistra con Lozano. Insigne si sente responsabile della situazione perché è il capitano, ma lui ha gli stessi problemi degli altri. A questa squadra serve tranquillità".