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Napoli-Atalanta, Conte: "Loro hanno una struttura da Champions, noi no"

Le parole del tecnico azzurro verso il big match: "Sfida scudetto? Ditelo voi..."

01 Nov 2024 - 15:53

Dopo la vittoria di San Siro contro il Milan, altra prova di maturità per il Napoli di Antonio Conte: allo stadio Maradona arriva l'Atalanta di Gasperini, reduce da quattro vittorie consecutive. Il tecnico della capolista vuole mantenere, e magari incrementare, l'attuale distacco di 6 punti anche perché la settimana dopo dovrà tornare a Milano, questa volta contro l'Inter: "Ho martellato la testa ai miei, non dovremo sottovalutare questa sfida. Magari lo faranno loro, visto che hanno una struttura da Champions League e noi ancora no". Conte annuncia il ritorno di Lobotka dalla prossima partita e non vuole sentire parlare di scudetto: "Sarebbe un miracolo? Sono credente, i miracoli li fanno altri. Poi però Dio vede e provvede...". Infine l'allenatore degli azzurri vuole che si cavalchi l'entusiasmo di questo momento: "Non sarò io a spegnerlo, ma siamo solo all'inizio di un percorso che mira a costruire qualcosa di duraturo per il Napoli".

Ci sono insidie mentali in questa partita?
"L'Atalanta è una squadra forte che l'anno scorso ha vinto l'Europa League, va annoverata tra le forti. Li ho visti con l'Arsenal, bisogna fargli i complimenti. Un merito va dato a Gasperini, che in questi anni ha fatto un lavoro straordinario e che stimo. È stato mio allenatore quando, da infortunato, chiedevo di giocare in Primavera (alla Juve, ndr). L'Atalanta è una realtà, dovremo stare attenti e non sottovalutarli. Hanno una struttura da Champions, chi non fa le coppe può essere avvantaggiato ma la nostra struttura è diversa da chi gioca la Champions. Magari, pensando all'anno scorso, saranno loro a sottovalutare il Napoli...".

Le condizioni di Lobotka e il momento di Gilmour.
"Lobotka sarà pronto per l'Inter, siamo nelle fasi finali del recupero. Su Gilmour non avevo dubbi, era un mio cruccio non potergli dare più minutaggio ma ha davanti uno come Lobotka che fa prestazioni eccezionali. Billy sta facendo bene, potrà stare tanti anni qui e fare grandi cose".

Le sembra che il Napoli le somigli?
"Siamo ancora a lavori in corso, non può dire di aver già trasmesso tutto in soli quattro mesi. La rosa è disponibile e vuole migliorare, diamogliene merito. Questo ha accelerato il percorso ma ribadisco il concetto: il percorso va fatto senza fare salti multipli, se no cadono la teoria del lavoro e della costruzione. Tappiamoci le orecchi e lavoriamo, siamo in un momento positivo ma potrà essercene anche uno negativo: in quel caso non dovremo discostarci dal percorso, anzi dovrà aumentare la nostra voglia".

Il match di domani sarà un ulteriore banco di prova dopo il Milan?
"Non so se sia una sfida da scudetto, per me non è un problema ed eventualmente lo lascio dire a voi, di sicuro è una sfida tra chi vuole andare in Europa e loro già la giocano quest'anno. Sono l'esempio perfetto perché negli anni hanno sempre messo mattoni costruendo. Non dimentichiamo che da qui sono partiti giocatori importanti e sono stati sostituiti adeguatamente. Il nostro obiettivo è tornare in Europa, facendolo dalla porta principale. Il primo pensiero è segnare, il secondo non subire: ma sarà un test probante, ho rotto le scatole ai miei per fargli capire alcune situazioni". 

Il Napoli prende pochi gol.
"Alla presentazione ricordai che l'anno scorso il Napoli aveva subito 48 gol ma non bisognava dare la colpa ai difensori o al portiere, è una questione di fase difensiva. Oggi se ne subiamo pochi ma non è solo merito della difesa come non è solo merito degli attaccanti quando facciamo gol. Sarà un test probante a livello difensivo visto che l'Atalanta ha il miglior attacco".

Vincere lo scudetto quest'anno sarebbe un miracolo?
"Sono credente e praticante, i miracoli calcistici in passato ci sono stati ma li fa solo una persona. Io prego sempre e nelle mie preghiere ci sono i calciatori affinché stiano bene, dico sinceramente. Poi si dice sempre che Dio vede e provvede, questo è fuori di dubbio. Noi - dai calciatori ai cuochi - dobbiamo solo lavorare per cercare di creare qualcosa di bello che in un campionato può dare più punti, senza sbagliare".

Che ne pensa delle polemiche sul Pallone d'Oro?
"Lascio giudicare a chi deve, non ci penso".

Come va gestito l'entusiasmo di questo momento?
"Deve essere benzina, qualcosa di positivo: sarò l'ultimo a spegnerlo. Voglio che i tifosi vedano attaccamento, voglio che siano orgogliosi al di là del risultato. Realisticamente dico che abbiamo iniziato un percorso per dare qualcosa di stabile al Napoli".

Sul lavoro di sacrificio di Politano.
"Matteo è stato il primo a dirmelo: mister se c'è bisogno di dare manforte e abbassarmi, sono qui. Lo sta facendo in maniera perfetta, così come Ngonge col Lecce. Servono giocatori tecnici ma anche che sappiano abbassarsi quando serve, l'ha fatto anche l'Arsenal con Partey su Lookman. Se hai giocatori forti nell'uno contro uno devi avere accorgimenti, poi Politano ha caratteristiche diverse da Kvara e Neres mentre Ngonge è più simile a lui".

Quanto conterà Conte nelle scelte future di Lukaku e Kvaratskhelia?
"Qui il Napoli vince e il Napoli perde, non è che vince o perde Conte. Sbagliato dare specifici meriti a un singolo giocatore o all'allenatore, ribadisco che qui c'è un 'noi'. L'ho detto anche alla nostra comunicazione. Non voglio prendermi alcun merito ora che le cose vanno bene né essere l'unico colpevole se dovesse arrivare un periodo difficile. Ma poi meriti di che? Siamo solo alla decima giornata".

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