Il tecnico dei partenopei non vuole accontentarsi ed è chiaro: "Dobbiamo andarci a prendere i tre punti"
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Il Napoli di Antonio Conte si prepara a ospitare il Venezia al Maradona per la 18esima giornata di Serie A consapevole di dover fare meglio di quanto fatto a Marassi contro il Genoa nel secondo tempo. La seconda frazione degli azzurri, infatti, non è piaciuta né ai tifosi né al tecnico che ha strigliato i suoi e nella conferenza alla vigilia della sfida ai lagunari ha ribadito il concetto: "La partita va sempre analizzata tutta. Abbiamo analizzato tutti e novantacinque i minuti contro il Genoa. Prendiamo il secondo tempo come uno spunto per continuare a migliorare. C'è già la voglia di migliorare, ma avere degli spunti rende ancora più semplice alzare il livello".
Un Napoli che attualmente occupa il secondo posto a due punti dall'Atalanta e con uno solo di vantaggio sull'Inter che deve recuperare una gara: "Firmare per essere tra le prime quattro a fine stagione? A me non piace firmare per traguardi minimi, chi mi conosce lo sa. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e da cosa partiamo, ma non firmerei mai per un traguardo minimo. Sappiamo cosa stiamo facendo, abbiamo fatto 38 punti che sono tanti ed è inevitabile che vogliamo continuare a migliorare, lavorando con voglia e abnegazione. Si stanno facendo delle cose positive, ma possiamo certamente migliorare".
"Vogliamo chiudere bene per festeggiare bene il primo dell'anno. Sono stati mesi, quelli trascorsi, molto intensi. Vissuti a manetta. L'ambiente è bellissimo, passionale. Allenare una piazza come Napoli ti dà tanto, ma è una piazza molto, molto impegnativa sotto diversi aspetti. Sono contento" ha detto Conte.
Il tecnico ha poi ribadito: "L'obiettivo, mio e dei ragazzi, sarà di non avere nessun rimpianto. Che si vinca o si perda dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto e di non avere rimpianti. Di aver dato tutto".
Sulla convivenza dal 1' di Kvaratskhelia e David Neres ha poi aggiunto: "Tutto è possibile tenendo conto degli equilibri e degli avversari che si vanno ad affrontare. Stiamo parlando di calciatori che possono determinare durante la partita. Finora abbiamo visto dall'inizio Politano e Kvara, nelle ultime due partite Politano e Neres, prima o poi arriverà il momento di vedere Kvara e Neres. Questo non significa bocciatura per nessuno, assolutamente".
Sulle condizioni di Politano ha quindi specificato: "Ha avuto un problema a livello intestinale, oggi si è allenato, faremo attente valutazioni ma non ci sarà nessun problema. Non so quando vedrete le tre diverse soluzioni, ma di certo le vedrete".
"Il pericolo, dato il periodo, è di essere ancora a festeggiare e non lo accetterei per nessun motivo. Se pensiamo di affrontare il Venezia e di avere vita facile siamo sulla strada sbagliata- ha detto-. I risultati recenti parlano chiaro. Di Francesco ha una precisa organizzazione. Per noi sono tre punti fondamentali, li abbiamo studiati. Mettiamo fieno in cascina, continuiamo a mettere punti in classifica: ci serviranno in futuro".
E ha sottolineato più volte che del Venezia non si fida: "Quando incontri squadre che sulla carta dovrebbero essere inferiori a te, tu la partita la devi vincere altrimenti hai mancato di qualcosa. Contro squadre di pari livello o superiori ci sta che puoi dare il massimo senza raccogliere niente e sono comunque soddisfatto. Quando incontri squadre che sono di un livello leggermente inferiore al tuo, dipende da te. I tre punti te li devi andare a prendere, non ci sono alibi e scusanti. In questo tipo di partite bisogna andare a prendersi i tre punti".
Menzione poi alla corsa scudetto contro Atalanta e Inter: "Un azzardo sbilanciarsi dato che non è ancora iniziato il girone di ritorno. Poi la si può pensare in una determinata maniera. Sono più di 60 punti. Sono forte in matematica, peccavo in altre materie, ma la matematica era il mio forte. Stiamo lavorando tanto e vogliamo continuare a crescere".
"Alle volte partiamo con uno spartito, quando lo spartito cambia dobbiamo imparare a riconoscere che sta cambiando qualcosa e adeguarci alla nuova situazione. Fa parte di un processo di crescita e di lavoro. Alle volte ci inceppiamo, ma ho ragazzi che sono applicati, dobbiamo e possiamo migliorare adeguandoci alle situazioni" ha aggiunto.
Poi spazio anche a un pensiero su Romelu Lukaku: "Lukaku è uno dei ventuno giocatori di movimento che abbiamo. Adesso è al top della forma, non è che dobbiamo aspettare chissà che cosa. Lui è Lukaku, le aspettative su di lui sono aspettative sono superiori a un mister Rossi, a un numero nove normale. Le deve gestire. Che ci piaccia o non ci piaccia chi ha fatto cose importanti è chiamato a confermarle nel presente e nel futuro".
E non mancano anche domande sul mercato, con le prossime ore che potrebbero portare novità sul fronte Danilo: "Da un punto di vista del mercato mi sembra di aver risposto già l'altra volta. Si tratta di una questione che non affronterò mai perché c'è il club. Il club deciderà in proposito, se c'è da cambiare qualcosa. L'unica cosa che ho chiesto, avendo ventuno giocatori di movimento, è di avere quel numero di giocatori. Due squadre da allenare, che garantiscono un buon livello in allenamento".
"Il livello della Serie A si è alzato. Rispetto al campionato inglese, difettavamo in termini di intensità e si è alzata. In più abbiamo l'aspetto tattico, che è nettamente migliore ai campionati esteri. C'è stata una evoluzione, sotto tanti aspetti calcistici, anche a livello di allenatori, di visione del calcio. Lo si vede anche in Europa dove è difficile giocare contro una squadra italiana. I risultati delle italiane parlano chiaro. Sono segnali importanti che devono far capire che in Italia si è andati avanti sotto tanti aspetti. Il campionato è più bello è difficile. In Europa è difficile affrontare le italiane. Sono contento per il nostro brand. Siamo sempre stati visti come qualcosa da seguire".