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Napoli, credi nello scudetto: rimonte, calendario e una città intera dalla tua parte

Ecco perché i ragazzi di Sarri possono sognare. Anche per Zoff ora sono i favoriti

23 Apr 2018 - 13:54

La classifica dice che la Juve ha ancora un punto di vantaggio e la differenza reti a proprio favore in caso di arrivo a pari punti, ma l'inerzia del campionato pende ora tutta dalla parte del Napoli. Una data che sembra essere stata lo sliding doors di questo campionato è il 18 aprile: al minuto 55' di Napoli-Udinese e Crotone-Juve il gol di Ingelsson al San Paolo aveva di fatto consegnato lo scudetto ai bianconeri, il cui vantaggio era salito a 9 punti. Poi il ribaltone: prima i gol di Albiol e Simy in quasi contemporanea avevano ristabilito il divario di 6 punti prima del centro di Milik che ha mandato in estasi il Napoli regalando a Sarri la grande chance dello scontro-diretto.

La vittoria dello Stadium ha dato consapevolezza e ulteriore autostima agli azzurri e ha fatto emergere una certa stanchezza fisica e mentale dei bianconeri che hanno dominato le ultime 6 stagioni in lungo e in largo. Vittorie così hanno la capacità di azzerare la stanchezza fisica e mettono le ali ai piedi dei giocatori. C'è poi il fattore ambientale: una città intera sta impazzendo di gioia ed è pronta a sostenere e incitare i suoi beniamini negli ultimi 360' della stagione. E si sa quanto sia importante il contributo dei tifosi in una città come Napoli, che sogna di vincere un tricolore che manca ormai dal 1990. C'è poi il calendario, che sulla carta sorride a Sarri. Inter e Roma fuori casa sono ostacoli davvero ostici per Allegri, più di Fiorentina e Sampdoria, le due trasferte che attendono gli azzurri. E poi ci sono anche i precedenti a sostegno: le rimonte sono difficili, ma non impossibili e la storia prima chi insegue. Sia Napoli che Juve ne sanno qualcosa...

GiornataJuventus p. 85Napoli p. 84
35.imaINTERFIORENTINA
36.imaBolognaTorino
37.imaROMASAMPDORIA
38.imaVeronaCrotone

* IN MAIUSCOLO LE GARE IN TRASFERTA

INTER 1970-1971
La squadra nerazzurra partì davvero male, tanto che dopo sole 5 giornate a Heriberto Herrera fu fatale la sconfitta per 3-0 nel derby contro il Milan. Al suo posto venne promosso dalla Primavera Gianni Invernizzi, che allestì un'Inter nuova, dinamica e combattiva. All'esordio la vittoria contro il Torino, poi la sconfitta contro il Napoli. Dopo aver toccato il fondo del barile, i nerazzurri cominciarono a volare, vincendo 5 gare di fila e senza più perdere nelle restanti 23 partite. La lunga caccia al Milan fu coronata il 21 marzo, quando l' Inter sconfisse il Napoli. Il sorpasso fu compiuto 7 giorni dopo, quando il Varese di Liedholm piegò il Milan. Alla fine i nerazzurri conquistarono l'11° scudetto della loro storia e Invernizzi passoò alla storia come 'mister sorpasso'.

TORINO 1975-1976
Il settimo e ultimo scudetto della storia del Torino ha un sapore davvero speciale perché vinto dopo una grande rimonta ai danni dei cugini della Juventus. La Juve arriva in primavera con 5 punti di vantaggio sul Toro. Ma tre sconfitte consecutive dei bianconeri, la seconda delle quali proprio nel derby di ritorno, consentirono agli uomini di Radice il sorpasso. L’ultima giornata, con i granata avanti di un punto e, fino ad allora, sempre vittoriosi al Comunale, terminò con un pareggio con il Cesena e la sconfitta della Juve a Perugia. Pulici si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere, con 21 reti, seguito da Graziani, con 15 gol.

MILAN 1987-1988
Grazie a un'incredibile rimonta sul Napoli di Maradona nasce il Milan di Sacchi che avrebbe poi dominato in Europa per anni. A 10 giornate dalla fine i partenopei hanno sette punti di vantaggio sul Diavolo. Il Napoli comincia a perdere i colpi, viene sconfitto dalla Juve, pareggia a Verona e arriva allo scontro diretto con i rossoneri con solo un punto di vantaggio. Una doppietta di Virdis e un gol di Van Basten gelano il San Paolo e regalano a Sacchi il sorpasso. Gli azzurri perdono poi con la Fiorentina e alla banda Sacchi bastano due pareggi con Juve e Como per regalare a Silvio Berlusconi il primo scudetto, l'11° della storia rossonera.

MILAN 1998-1999

Il Milan di Zaccheroni regala al Diavolo lo scudetto nell'anno del centenario dopo una clamorsa rimonta sulla Lazio, che a 7 giornate dalla fine ha 7 punti di vantaggio. Dopo aver pareggiato (0-0) lo scontro diretto, a Maldini e compagni riesce un eccezionale quanto imprevedibile exploit: vincendo le ultime sette partite, i rossoneri rimontano la Lazio e si aggiudicano il titolo. I rossoneri battono nell'ordine: 2-1 il Parma, 5-1 l'Udinese, 2-0 il Vicenza, 3-2 la Sampdoria in una vibrante partita con rocambolesco gol di Ganz all'ultimo minuto, 2-0 la Juve, 4-0 l'Empoli e 2-1 al Curi il Perugia con un'eccezionale parata di Abbiati nel finale che salva vittoria e scudetto. 

LAZIO 1999-2000
A Roma si festeggia l''anno del Giubileo e, tra lo stupore generale, la Roma biancoceleste vincerà uno scudetto impensabile dopo una clamorosa rimonta sulla Juventus. La squadra di Eriksson ha 9 punti di svantaggio a 8 giornate dal termine. Il Milan batte la Juventus e quasi in contemporanea la formazione biancoceleste fa suo un derby in rimonta. Un gol di Simeone decide lo scontro-diretto e quando mancano 6 giornate il distacco si riduce a soli 3 punti. A tre giornate dalla fine, la Juve ha ora 5 punti di vantaggio, ma crolla clamorosamente a Verona sotto i colpi dell'ex Cammarata. Tra le polemiche nel penultimo turno la Lazio batte 3-2 il Bologna e la Juve il Parma 1-0. Si arriva all'ultima giornata con le due squadre separate da soli due punti. Il 14 maggio 2000 è l'apoteosi biancoceleste: Mancini e compagni battono 3-0 la Reggina e i sogni scudetto della Juve affogano a Perugia in una gara condizionato dal maltempo e dal campo pesantissimo. Un gol di Calori fa piangere Del Piero e compagni e la Lazio è campione d'Italia.

JUVENTUS 2001-2002
 La squadra di Lippi si rifà due anni dopo ai danni dell'Inter di Cuper. i bianconeri a cinque giornate dal termine, hanno sei punti in meno dell'Inter. Ronaldo e compagni cadono in casa contro l'Atalanta, poi a tre dalla fine si fanno rimontare dal Chievo. Si arriva all'ultimo turno, il 5 maggio 2002, con l'Inter in vantaggio di un punto sulla Juve e due sulla Roma. Una giornata passata alla storia del calcio italiano per il suicidio di Ronaldo e compagni che perdono 4-2 con la Lazio e regalano lo scudetto alla Juve, vittoriosa contro l'Udinese.

JUVENTUS 2015-2016
Quando si parla di rimonte, in genere, si fa riferimento a punti recuperati nelle ultime settimane di campionato. In questo, quella juventina è atipica perché è stato un recupero a cavallo della fine del girone di andata e l'inizio di quello di ritorno, ma non per questo meno clamoroso. Dopo la 10a giornata la squadra di Allegri ha un distacco di 11 punti dalla Roma, divario azzerato completamente in 15 giornate (da -11 a +1). Dalla sconfitta contro il Sassuolo,  bianconeri non perdono più e inanellano quasi tutte vittorie a cominciare dal derby del 31 ottobre: 24 in 25 partite, raccogliendo 73 punti su 75, un record per il nostro campionato. Allegri diventa il primo allenatore ad aver vinto uno scudetto dopo aver accumulato 11 punti di ritardo dalla capolista dopo dieci giornate.

Dino Zoff, storico portiere campione del mondo con l’Italia nel 1982 ed ex di Juventus e Napoli, ha commentato la sfida scudetto di ieri sera: “Non ho visto una bellissima partita - ha detto oggi a Radio Anch'io Sport - è stata una gara combattuta, con un grande Napoli che non ha permesso alla Juve di esprimersi. La Juve è prima con un punto di vantaggio, non dico che il Napoli ha adesso un’autostrada ma di solito chi rimonta ha un vantaggio. I bianconeri sono obbligati a fare la Juve per reagire a questa sconfitta. Sono momenti difficili, questi ko qualche problemino te lo danno".

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